Nelle intercettazioni giudiziarie, ci sono le notizie a rilevanza penale. E poi ci sono quelle a rilevanza sociale, altrettanto importanti. Perché incidono sulla qualificazione della “disciplina e onore” di chi svolge funzioni pubbliche. Requisiti – non dimentichiamolo – richiesti non dal buon gusto, ma dalla Costituzione (art. 54) che è molto più esigente del codice penale. Allora acquista rilevanza costituzionale ogni notizia possa far valutare il rispetto delle regole (disciplina) e le qualità personali (onore) di ogni persona abbia cariche pubbliche.
In questo senso, una legge bavaglio che comprimesse il diritto dei cittadini a disporre di notizie su questi aspetti – con il divieto di pubblicazione di intercettazioni di notizie “extra penali” – sarebbe incostituzionale sotto un duplice aspetto. Per la lesione del diritto di informazione (art. 21 Costituzione), ma anche per la mancata tutela del diritto di pubblica valutazione della “disciplina e onore” della classe politica e dei pubblici funzionari.
Capiamo che i politici e burocrati “disonorevoli” sono tanti e hanno tanto da nascondere – dalle orgie eleganti ai rolex riconoscenti – ma se contano sulla passività della pubblica opinione, hanno proprio sbagliato.
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