“Le assunzioni dei precari sono solo la punta dell’iceberg. Mostrano un governo in stato confusionale, un premier che dice una cosa, il decreto annunciato, poi cambia opinione e si scopre che al consiglio dei ministri è stato sottoposto solo un documento, linee guida si chiamano, dovranno essere sottoposte ad un nuovo consiglio dei ministri previsto per martedì. Uscirà il disegno di legge o si tratterà ancora di una bozza? I precari non possono attendere”. Così Domenico Pantaleo segretario generale della Federazione lavoratori della Conoscenza Cgil che annuncia la riunione, domani, delle segreterie nazionali dei sindacati di categoria. “Decideremo – dice – una forte e immediata mobilitazione nelle scuole e nel Paese per difendere la funzione della scuola pubblica e per ridare valore e dignità al lavoro. Non escludiamo niente, dagli scioperi, alle manifestazioni, al blocco degli scrutini”.
I provvedimenti annunciati dal governo, ulteriore attacco alla scuola pubblica e ai lavoratori
Spiega perché iniziando questa conversazione ha parlato di precari come la “punta dell’iceberg”. Basta leggere le cronache dei giornali, dei tg, questo è l’argomento che fa notizia, si ignora, o si fa finta – sottolinea – che la questione precari “è in linea con provvedimenti annunciati dal governo che rappresentano un ulteriore attacco alla scuola pubblica, ai precari appunto, ai diritti di più di un milione di lavoratori. Non si intravede alcun segno di vera innovazione ma si continua nella stessa direzione fallimentare delle riforme della Gelmini. Si trasformano le scuole in luoghi simili alle aziende cancellando democrazia e contrattazione. L’istruzione viene piegata alle logiche del mercato smarrendo quei contenuti culturali e sociali che sono fondamentali per garantire inclusione e uguaglianza”. I presidi, i direttori, diventano dirigenti di azienda, una specie di sindaci delle scuole, non più organizzatori di un lavoro complesso che deve assicurare la formazione dei giovani. I nostri giovani sono considerati merce da addestrare al lavoro. Di questo e solo di questo parla la ministra Giannini.
“Cantiere scuola” e “Scuola giusta”. Il lavoro è una forma del sapere, della conoscenza
Il lavoro – prosegue – è una forma del sapere, della conoscenza. Non a caso le proposte che abbiamo messo a punto con una vera consultazione e non quella raccontata da Renzi e dalla Giannini le abbiamo titolate “Cantiere scuola” e “Fai una scuola giusta”. Altra cosa rispetto alla visione del lavoro della dirigenza che emerge dal piano del governo. “Pensiamo alla scuola – afferma il segretario della Flc – come a un ambiente lavorativo organizzato a rete, dove prevale la collaborazione. Il dirigente delineato dal Piano Renzi è un capo, ordinato gerarchicamente, con una concentrazione di poteri, non funzionale all’organizzazione scolastica”.
La “consultazione” che non c’è stata, incontri con platea predeterminata. Intervento di 3 minuti
Ci soffermiamo proprio sulla consultazione, il premier e la ministra parlano di più di un milione di contatti veri. Pantaleo ci guarda, sorride di rabbia. “Anche se fosse vero – dice – noi, i sindacati siamo stati informati, questa la parola esatta il 16 febbraio. Un incontro e niente più. La consultazione di cui parlano il premier e la ministra si è svolta on line, non ci sono riscontri, oppure in riunioni, incontri nelle scuole con una platea predeterminata. Interventi di tre minuti, punto e basta, quasi come l’assemblea dei deputati del Pd”. “Già che ci siamo – aggiunge – chiedo al ministro che fine hanno fatto le prese di posizione, documenti, ordini del giorno votati da consigli dei docenti, dagli organismi studenteschi, dalle assemblee organizzate dai sindacati. Non c’è neppure una traccia nei testi dei provvedimenti che abbiamo letto. Sono stati buttati o chiusi in qualche cassetto?” Pantaleo è un fiume in piena. Non si sa cosa uscirà dal prossimo consiglio dei ministri.
Decisamente contrari agli sgravi fiscali a favore delle scuole paritarie. Le pubbliche mancano di tutto
È certa, perché su domanda di un giornalista la ministra ha dovuto rispondere, la concessione di sgravi fiscali a favore delle scuole paritarie. “Una concessione generosa – afferma Pantaleo – cui siamo radicalmente contrari perché così si sconvolgono i principi e i valori della Costituzione”. E rincara la dose: “Nel frattempo si continuano a tagliare risorse alle scuole statali, si chiedono contributi alle famiglie, gli edifici scolastici cadono a pezzi e sono sempre più insicuri, aumenta il numero degli alunni per classe e non ci sono interventi per il diritto allo studio, non ci sono investimenti per migliorare la qualità formativa e valorizzare il lavoro. Tutto avviene in modo confuso e senza alcuna visione di reale cambiamento, un cambiamento, partendo dal basso, il ‘cantiere scuola’ appunto”.
Confusione e speculazioni sulla pelle di 150 mila lavoratori. Gli impegni vanno mantenuti
Un quadro certamente non edificante, un malessere dei lavoratori della scuola che viene da lontano. La “questione precari” è uno dei tasselli di una situazione non più sopportabile. “Occorre un provvedimento urgentissimo che comprenda anche gli Ata (personale amministrativo, tecnico e ausiliario) – afferma Pantaleo – ll lavoro è un diritto e non ci può essere l’esclusione di migliaia di precari dai processi di stabilizzazione. Denunciamo confusione e speculazioni sulla pelle di 150 mila lavoratori. Chiediamo al governo coerenza con gli impegni assunti ad agosto sulla loro stabilizzazione. Non si possono illudere le persone, suonando la grancassa delle assunzioni, si rischia di mettere pezzi di precariato l’uno contro l’altro, lavoratori che ogni giorni attendono la notizia della assunzione. Non è un regalo di Renzi. C’è la sentenza della Corte europea che ha imposto al governo interventi per sanare situazioni vergognose. Non può essere raggirata o stravolta”. Su tutte le altre materie la Flc ha indicato l’opportunità di un disegno di legge che coinvolga le scuole, i territori, le forze sociali e il Parlamento. Ma non con i contenuti che sono stati resi noti.
Salario, carriera, orari, professionalità, subito il nuovo contratto
I problemi sono tanti, accumulati nel corso di anni senza rinnovo del contratto di lavoro, un mondo, come quello del pubblico impiego, impegnato ora nella elezione delle rappresentanze sindacali. Un momento importante – conclude Pantaleo – anche per riaffermare i diritti di centinaia di migliaia di lavoratori della scuola. “Su salario, carriera, orari e professionalità di tutti i lavoratori della scuola vanno subito aperte le trattative per il rinnovo del contratto. Le proposte del Governo – dice – sono da respingere perché riducono i salari e affermano un potere discrezionale dei dirigenti in tema di valutazione. Si sequestrano i soldi degli scatti per tre anni e con le stesse risorse in futuro si intende premiare in maniera discrezionale un numero inferiore di lavoratori. È solo attraverso il contratto e risorse aggiuntive che si può valorizzare la professionalità docente (anzianità e impegno aggiuntivo); rivalutare i salari; valorizzare il lavoro Ata”.
Chiudiamo la conversazione. Il quadro che hai delineato è davvero a tinte fosche. “Ma che razza di politica è quella che il governo” porta avanti nei confronti della scuola e dei lavoratori? Pantaleo è lapidario: “è la politica di chi ha scelto di stare dalla parte dei più forti e abbandona i più deboli. Non ci stiamo”.
Da jobsnews.it