Il successo della manifestazione della Fiom ha avuto un suggello autorevole, quello di editorialisti, commentatori, osservatori di testate importanti editi da imprese che fanno capo a potentati finanziari, grandi industrie, le poche che ci sono rimaste,leggi in particolare Corriere della sera e Stampa. Sono tutti arrabbiati, il tono degli articoli mostra la loro coda di paglia, ci dice che la manifestazione di Piazza del Popolo ha colpito il bersaglio. Così come le dichiarazioni di Renzi e dei renziadi, con la bava alla bocca, sono il segno di una totale sbandata di chi dirige oggi il Pd e ha nelle mani il potere assoluto del governo del paese.
Giornalisti di regime al lavoro, alla lotta. Il peccato di cantare “Bella ciao”
Ci fa specie perfino a nominarli gli editorialisti di regime, osservatori che stanno a casa, magari guardano la televisione, forse non hanno mai visto un corteo di lavoratori, non ci si sono mai avvicinati, figuratevi alle tute blu con le felpe rosse, metalmeccanici sporchi brutti e cattivi. Delle due l’una , o sono in malafede o la loro professionalità è proprio caduta in basso. La linea che passa la velina “ storica”, oggi in versione informatica, è che La Fiom e la Cgil hanno portato in piazza tutto ciò che di vecchio , addirittura la parola “Unions”,pensate, pensate risale alla nascita del movimento dei lavoratori. Perfino cantare“ Bella ciao” che parla di partigiani, di Resistenza, la madre della nostra Costituzione, è un segnale di quanto siano retrò questi lavoratori, chi dirige la Fiom,Landini ha persino citato Giuseppe Di Vittorio, E poi i cori, le canzoni dal palco, quelle che raccontano la storia delle lotte popolari, tutto da rottamare. Le bandiere rosse dovrebbe essere messe al bando. Un altro editorialista annuncia trionfante che in piazza non c’erano più di ventimila persone e lui sa che tanti dei pullman prenotati sono stati disdettati. Chi glielo ha detto? E’ andato a contarli nei parcheggi dove si trovavano? Dati alla mano qualche giorno prima della manifestazione la Fiom ha reso noto che stavano arrivando nuove richieste di pullman da parte di diverse organizzazioni e che c’erano problemi di costi. Ma facciamo un conto. E’ certificato che Piazza del Popolo contiene circa 60 mila persone. Se i presenti fossero stati circa 20 mila vuol dire che due terzi della piazza avrebbero dovuto essere sconsolatamente deserti . La piazza, come mostrano tante foto e le stesse riprese televisive che il nostrio “osservatore da casa” avrebbe potuto guardare, era piena. Unico spazio quello intorno al palco, neppure troppo grande. E piene erano le scalinate del Pincio. Ci sono altri giornalisti i quali si sono inventati che Camusso e Landini non si sono neppure salutati. Anche qui ci sono le foto , i saluti e il ringraziamento rivolto da Landini a conclusione del suo intervento a Camusso e alla segreteria della Cgil al completo sul palco.
La cronaca più esilarante sul Corriere della sera
Ma la cronaca più esilarante si trova sul Corriere della Sera. Vale la pena leggere, pregando di non ridere troppo perché le vostre mascelle sarebbero a rischio. Il nostro ci descrive Landini così: “ Ora voi dovete sapere che Landini è un tipo distratto. Molto distratto. Uno di quei tipi che ti passano accanto e non si accorgono di te. Landini fa così proprio con lei, con la Camusso. Così prontamente lo placcano, gli mollano una pacca sulla spalla, oh, Maurizio, guarda che c’è Susanna. Lui allora si ferma, torna indietro. E l’abbraccia: «Dai! Diamoci pure un bacio! “Lei, gelida, porge la guancia sinistra.”Altri giornalisti che erano lì, noi compresi abbiamo visto un ‘altra scena, come si può leggere anche sulle agenzie di stampa che scrivono di un di “ un affettuoso bacio” fra il leader della Fiom e quello della Cgil che si “ sono salutati con un caloroso abbraccio, entrambi sorridenti”. Del resto le immagini parlano chiaro. Il nostro segugio del Corriere non contento racconta anche un’altra storia. Camusso si sarebbe rifiutata di tenere una conferenza stampa dal palco in cui si trovava insieme a Landini e agli altri dirigenti della Cgil. Dice il nostro : era accovacciata su alcuni gradini e lì è rimasta. In effetti Camusso salutava alcuni amici e per parlare con loro stava sulla scaletta, poi è risalita sul palco. Ma il nostro giornalista pretendeva che tenesse una conferenza stampa, lì sul palco, mentre stavano parlando gli oratori. Oppure lasciasse il palco per parlare con lui. In effetti gli interessava solo che dicesse peste e corna di Landini. Lei non è caduta nella trappola. Ma non è finita qui. Carla Cantone, segretario generale dello Spi, le avrebbe chiesto quando parlava “ il selvaggio”riferito a Landini. Così scrive il nostro. Non sappiamo se abbia pronunciato la parola “ selvaggio”, ma conoscendola sappiamo che le sue battute sono fulminanti, anche nel bene, come in questo caso. La suddetta Camusso, “ si volta, si china leggermente, dagli occhi sprigiona un guizzo azzurrino di sorpresa, come se le avessero chiesto dove andrà in vacanza quest’estate: «Boh. Non ho idea…” Quel guizzo azzurrino” davvero un capolavoro.
Il completo blu di Susanna,pantaloni di velluto a piccole coste….
Ma non basta. Il nostro deve aver pensato di trovarsi ad una sfilata di moda o in qualche salotto della gente bene, si fa per dire. Susanna sarebbe stata “ ferma, immobile per un’ora e 35 minuti sulla scaletta”, però “ chicchissima con il suo completo blu, pantaloni di velluto a coste piccole e maglione dello stesso tono; la bottiglietta d’acqua in tasca, il cellulare con cui telefonare, di tanto in tanto.” E’ già che c’è l’intrepido giornalista del Corriere, nota che accanto “ uno scalino più in basso” C’è Serena Sorrentino. E si chiede: “ Chi è questa Sorrentino?” La sua presenza, gli suggeriscono osservatori esperti ( e come fa a sapere che sono esperti? ndr) non è casuale. Il giornalista occhio di lince capisce tutto al volo. Sorrentino, segretaria confederale dal 2010, 37 anni, napoletana, responsabile delle politiche del lavoro: seria, rigorosa, preparata. Ti raccontano che alla Camusso non dispiacerebbe metterla in corsa per la sua successione, quando sarà (nel 2018). Intanto, però, ecco che risale la scaletta lui “. Dissolvenza. Per carità di casta. Giornalistica.