L’atlante delle guerre è un annuario che informa sullo stato dei conflitti che si combattono sul nostro pianeta. Il progetto è nato da una idea di Raffaele Crocco – che lo dirige – e dalla volontà di un gruppo di giornalisti e inviati di guerra, di costruire uno spazio dedicato unicamente all’informazione sugli Esteri, offrendo ai lettori uno strumento – adatto anche ai non esperti di politica internazionale – in grado di raccontare quei conflitti troppo spesso “dimenticati” dall’informazione. Per creare uno strumento giornalistico “fuori norma”, ad editarlo pensa l’associazione 46mo Parallelo, che ha raggiunto da tre anni un accordo con Aam Terranuova di Firenze per la distribuzione in libreria. La prima edizione dell’Atlante delle Guerre è uscita in libreria nel 2009 e oltre alle realtà che hanno da sempre sostenuto il progetto – l’Associazione Ilaria Alpi, AAM Terra Nuova, Associazione ASAL, Tavola della Pace, Arci, Banca Etica – hanno dato e continuano a dare il loro contributo, anno dopo anno, attori come Amnesty International Italia; la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco; l’Alto Commissariato per i Rifugiati; il Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali di Roma (Cdca); Medici Senza Frontiere, l’Universita’ di Firenze.
Tante voci che hanno messo a disposizione informazioni, esperienza e impegno permettendo al progetto di crescere e di raccontare i conflitti – con approfondimenti e focus – sotto molteplici punti di vista, tutti necessari alla comprensione delle cause e degli effetti delle guerre in corso nel mondo: le violazioni dei diritti umani, la condizione dei civili, le migrazioni forzate, i conflitti legati allo sfruttamento selvaggio dell’ambiente, il lavoro degli operatori umanitari nelle aree di crisi, il patrimonio artistico a rischio, il traffico di armi e l’economia di guerra, il fenomeno della pirateria, il landgrabbing, lo sfruttamento delle risorse e molto altro.
Fondamentale il lavoro della Redazione, composta da giornalisti, ricercatori e inviati di guerra che ogni anno curano la stesura delle “schede conflitto”; quello dei fotografi professionisti che collaborano alla pubblicazione e il supporto dei lettori che fin dalla prima edizione seguono il progetto e ne garantiscono la diffusione, organizzando spesso incontri in tutta Italia. Da non dimenticare il ruolo cruciale degli Enti locali che finanziano il progetto e degli sponsor: l’Associazione Artigiani del Trentino, ChiantiBanca, la Federazione delle Cooperative Trentine. Grazie al loro sostegno è stato possibile organizzare centinaia di incontri nelle scuole e nelle Università italiane e, con il prezioso contributo anche del Museo Storico del Trentino, realizzare le mostre fotografiche “L’Odore della Guerra” ed “Evidence” del fotografo Fabio Bucciarelli. Attualmente è sino al 2 giugno 2015, alle gallerie Piedicastello di Trento e’ visibile la mostra “First Global War 1914-2014″‘ che mette assieme, per la prima volta in Europa, nove fotoreporter vincitori di Robert Capa Global Medal o Pulitzer.
LA SESTA EDIZIONE
La VI edizione dell’Atlante delle Guerre – dedicata ai giornalisti uccisi – offre ai lettori 248 pagine a colori ed è acquistabile nelle librerie di tutta Italia. La foto di copertina della VI edizione è del fotografo Fabio Bucciarelli, gia’ vincitore del Robert Capa Gold Medal come miglior reportage fotografico dall’estero, tratta da un progetto in Sud Sudan. All’interno del volume 33“schede conflitto”, lo Speciale sui conflitti ambientali curati dal CdCa, lo Speciale “Donne e Guerra” con il reportage fotografico di Mario Boccia e la ripresa dei dossier sulla Svolta Islam – con un nuovo glossario sui termini legati al mondo islamico – e sulla pirateria. Novità’ importante, quest’anno, è l’avvio della collaborazione con il professor Giovanni Scotto e del suo gruppo di lavoro all’università’ di Firenze: hanno inserito, in ogni continente e scheda conflitto, una analisi su quanto si sta facendo di positivo per tentare di uscire da quelle crisi e trovare la pace. Inoltre, tornano dopo due anni le tavole di Flora Graiff, con Kako, il personaggio che ha inventato e che racconta il suo modo di interpretare la pace. Ci sono poi gli ormai tradizionali approfondimenti sui temi generali dei diritti, dell’economia e della geografia, con il rapporti Unhcr sui rifugiati – e il focus scheda per scheda – gli interventi di Amnesty, Msf e il quadro delle missioni ONU in corso. Anche per la VI edizione dell’Atlante la cartografia generale utilizzata è quella fornita dalle Nazioni Unite, oltre a quella generale offerta i dall’Asal con la proiezione di Peters. Come ogni anno, 1 euro per ogni copia venduta sarà destinato al sostegno delle operazioni di aiuto ai rifugiati promosse dall’Alto Commissariato per i Rifugiati. Altra novità’: questa VI edizione avrà’ anche una versione inglese, prevista per fine aprile, che sarà venduta solo online. È in fase di valutazione anche l’accordo con alcune associazioni argentine per una versione spagnola destinata al Sud America. Infine, da quest’anno inizia la collaborazione con MeMo, un eccezionale gruppo di fotoreporter, che garantiscono un ulteriore salto nella capacità di raccontare – con le immagini – il dramma della guerra
46MO PARALLELO
L’Associazione 46° Parallelo è nata a Trento, nel 2008 per la voglia di affrontare alcuni temi. Si è chiamata Associazione geografica, perché di geografia – intesa come conoscenza dei luoghi, delle persone, delle storie – si parla sempre meno. Soprattutto l’associazione cerca di usare gli strumenti che ha a disposizione – legati ai mestieri dei fondatori – per raccogliere fondi da investire in progetti di solidarietà e culturali. Delle varie attività – convegni, incontri nelle scuole, mostre – l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo rappresenta il cuore, il banco di prova impegnativo. L’ambizione è diventare, in chiave moderna, una Società geografica, in grado di finanziare progetti, idee, anche avventure “dato che non vogliamo dimenticare di essere donne e uomini e, quindi, non rinunciamo al divertimento”. La sede è a Trento, terra di passaggio e infiltrazione di culture e diversità: “Una scelta intrigante, dato che alcuni di noi a Trento vive, ma nessuno ci è nato o cresciuto. Ci siamo arrivati, questo è tutto. Esattamente come arriva ogni viaggiatore”.
Per info www.atlanteguerre.it