All’Auditorium Parco della Musica di Roma, si è aperta la sesta edizione di “Libri Come”, il tema guida al centro di dialoghi, mostre, presentazioni, tavole rotonde e seminari quest’anno è “La scuola”, raccontata attraverso i suoi interpreti assoluti: studenti, genitori, insegnanti e le testimonianze di chi ha saputo tramutare la passione per le parole in libri, gli scrittori.
Ad aprire la manifestazione, turbare, infiammare, insegnare la curiosità o più semplicemente ricordare come un insegnante può ispirare un ragazzo per tutta la vita è stato Umberto Eco, primo protagonista del ciclo di interviste intitolato “I miei Maestri”.
Esempi inarrivabili del suo racconto, la maestra Bellini e il professor Marino, perché come sottolinea lo scrittore, nel dialogo con Marino Sinibaldi, il legame studente professore è un rapporto di innamoramento, una alchimia in cui la quadratura del cerchio si compie quando senti di aver ricevuto dal maestro che hai scelto, qualcosa che non dimenticherai mai.
L’Università Italiana, resta per Umberto Eco, il luogo in cui si dibattono i problemi vent’anni prima che poi i mass media se ne occupino realmente, è questo che rende i “Cervelli in fuga” all’estero così unici e straordinariamente apprezzati e valorizzati.
Il filosofo e scrittore ricorda il suo essere giovane studente tredicenne nel 1945, la bulimia per la lettura, la passione per la memoria che va coltivata con l’esercizio,
e il suo scoprire l’era della carta stampata.
L’informazione è argomento anche del suo ultimo libro “Numero Zero” in cui ne racconta la crisi attraverso l’immaginifica redazione di un giornale, che non verrà mai pubblicato ,asservita al volere del suo editore e dedita alla macchina del fango e al ricatto, il cui redattore paranoico si perde nella ricostruzione degli ultimi cinquant’anni d’Italia alimentando la teoria del complotto: “i sospetti non sono mai esagerati”, anni di stragi e depistaggi, accadimenti in cui le dicerie e i fatti si mescolano in eventi reali che appaiono inventati.
Umberto Eco, allievo, maestro, genitore e scrittore fa tornare alla mente di chi lo ascolta la generosità di uomini e donne che hanno segnato il cammino, il modo di essere e pensare di intere generazioni: gli insegnanti. Attraverso le sue parole, e quelle di tutti i protagonisti della manifestazione, da James Ellroy a Emmanuel Carrère, da Daniel Pennac a Luis Sepúlveda, da Zadie Smith a Barry Gifford, fino ai nostri Andrea Camilleri, Tullio De Mauro, Melania Mazzucco, Walter Siti, Francesco Piccolo, Dacia Maraini, Sandro Veronesi e Valerio Massimo Manfredi, “Libri Come” a cura di Marino Sinibaldi, con la collaborazione di Michele de Mieri e Rosa Polacco, permette di vedere una attraente promessa di futuro, indica dove guardare, rammenta cosa o chi alimenta la sete di coloro che vogliono sapere.
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