La ragazzina di quinta elementare che vive nel maceratese con i genitori marocchini, alla nascita fu chiamata Jihad. Quel nome, tradotto in italiano, pressappoco significa: colei che si adopera con massimo sforzo per fare del bene. Bello no? Da noi però, prevalendo la traduzione “guerra santa”, apriti cielo! Scherni e derisioni fioccavano da ogni parte. Il padre ha perciò preferito per quieto vivere chiedere e ottenere dal prefetto la trasformazione di quel nome in Giada forse perché omofono. Non è un caso isolato, dati episodi analoghi sparsi su tutto il territorio. Per par condicio chiedo formalmente di modificare il nome italiano dei legamenti del ginocchio: basta crociati!
In tal senso è appena il caso di fare osservare che il nostro Paese vanta Istituti Statali Istruzione Superiore frequentati da milioni di studenti. E’ ISIS che precede (per citarne solo alcuni) i prestigiosi Einaudi, Facchinetti, Gioberti. E per di più l’acronimo è per lingua italiana, mica come quell’altro composto da iniziali anglosassoni (Islamic State in Iraq and Sham), sicché: anche solo per par condicio, a quando l’intervento di qualche preside/docente/genitore?
PS. Oh un’occhiatina poi andrebbe data anche all’ISS (International Space Station) ché una “I” in meno non ci salva da sospetta omofonia…