Dopo l’ultima strage nel Canale di Sicilia la Commissione anticipa di due mesi la sua strategia. Le quattro aree prevedono un sistema comune di asilo, l’attrazione di talenti, la lotta al traffico di esseri umani, più risorse per il controllo delle frontiere
BRUXELLES – “Abbiamo deciso di anticipare l’Agenda europea sulla migrazione a metà maggio, mentre prima era previsto a metà luglio”. E’ l’annuncio arrivato oggi dal commissario all’immigrazione, Dimitris Avramopoulos, e dal primo vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, in seguito all’ennesimo barcone che si è tragicamente capovolto nel Canale di Sicilia causando la morte di almeno 10 migranti.
LE QUATTRO AREE DELL’AGENDA UE – Il dibattito odierno dei commissari si è incentrato su quattro aree che saranno centrali nell’Agenda europea sulla migrazione: un forte sistema comune di asilo, una nuova politica europea che promuova la migrazione legale, una lotta senza quartiere alla migrazione irregolare e alla tratta di esseri umani, il rafforzamento delle frontiere esterne dell’Unione europea. Serve un “atteggiamento aggressivo nella lotta ai trafficanti di esseri umani responsabili di tragedie” come quelle della scorsa notte, ha indicato Timmermans. “Basta con la politica dello scaricabarile – ha incalzato Avramopoulos – abbiamo un atteggiamento realistico e chiaro su quello che l’Ue può fare e ciò che non può fare”.
SISTEMA EUROPEO COMUNE DI ASILO – L’Ue punta a migliorare il sistema europeo comune di asilo eliminando tutte le differenze tra le diverse politiche nazionali e affrontando le cause della migrazione. “Dobbiamo essere pronti alla risposta immediata nelle emergenze – ha detto l’Alto rappresentante dell’Ue Federica Mogherini – ma allo stesso tempo dobbiamo affrontare le cause profonde, a partire dalla crisi diffusa lungo le nostre frontiere, soprattutto in Libia. Stiamo aumentando il nostro lavoro con i paesi di origine e di transito per proteggere le zone in cui sono in corso conflitti, intercettare le rotte dei trafficanti e facilitare il reinsediamento dei migranti”. La Commissione europea, infatti, si è impegnata a far progredire l’aumento dei trasferimenti dai Paesi terzi che ospitano un alto numero di rifugiati.
L’EUROPA VUOLE ATTRARRE TALENTI – La Commissione europea avvierà una revisione della direttiva “Carta blu”, la versione europea della green card americana, per consentire ai lavoratori altamente qualificati di venire a vivere e lavorare nell’Ue. L’obiettivo è essere più competitivi a livello globale combattendo parallelamente l’alto tasso di disoccupazione attuale in accordo con gli stati membri. “La migrazione riguarda le persone – ha detto Avramopoulos – dietro ogni volto che arriva alle nostre frontiere c’è un individuo: una vittima dei trafficanti di esseri umani, un genitore che cerca di mettere i propri figli al sicuro, uno studente che sogna di studiare. Nel presentare un programma globale europeo sulle migrazioni, dobbiamo pensare a tutte le dimensioni della migrazione per creare un’Unione europea più sicura, prospera e attraente”.
LOTTA A TRAFFICANTI DI ESSERI UMANI – Secondo Frontex, l’agenzia per il controllo delle frontiere esterne dell’Ue, gli arrivi di migranti irregolari nel 2014 sono aumentati del doppio rispetto al 2011 arrivando fino a 278 mila. Nella nuova agenda la Commissione chiederà di rafforzare la lotta alla tratta di esseri umani, lavorando in stretta collaborazione con i Paesi terzi anche attraverso accordi di riammissione e cooperazione, come i processo di Rabat, Khartoum e Budapest.
AUMENTO DI BILANCIO – Il budget per Frontex potrà essere aumentato grazie alla nuova agenda europea perché secondo l’Ue servono più risorse, anche umane, per poter affrontare al meglio la sfida in continua evoluzione lungo le frontiere esterne. “Frontex non è la guardia di frontiera dell’Unione europea, se vogliamo un sistema di questo genere dobbiamo crearlo”, ha ribadito il commissario Avramopoulos, che ha aggiunto: “Se vogliamo che Frontex faccia di più, dobbiamo dargli più risorse”.
CONSULTAZIONE PUBBLICA SUL “VICINATO” – Federica Mogherini e il commissario per il vicinato e l’allargamento, Johannes Hahn, hanno lanciato oggi una consultazione sul futuro della politica europea di vicinato. L’ultimo riesame risale al 2011. L’obiettivo è creare una partnership tra paesi di destinazione dei migranti, paesi di origine e transito. Come si legge nell’attuale Trattato Ue: “L’Unione deve sviluppare con i paesi limitrofi relazioni privilegiate al fine di creare uno spazio di prosperità e buon vicinato fondato sui valori dell’Unione e caratterizzato da relazioni strette e pacifiche basate sulla cooperazione”.
Quello che una volta era Mare nostrum “potete continuare a chiamarlo così – ha detto Timmermans rispondendo a una domanda di un giornalista – ma ora stiamo parlando di Europa nostra, perché riguarda tutti noi”. (Giovanni De Paola)