MILANO – Silvio Berlusconi è definitivamente assolto dal reato di sfruttamento di concussione e sfruttamento di prostituzione minorile. La decisione dei supremi giudici e’ giunta dopo una camera di consiglio fiume, durata circa nove ore.
La sesta sezione penale della Cassazione ha cosi’ deciso di confermare il verdetto pronunciato il 18 luglio scorso dalla Corte d’appello di Milano che aveva assolto Berlusconi. L’ex premier in primo grado era invece stato condannato a 7 anni di reclusione. Il sostituto procuratore generale della Suprema Corte Eduardo Scardaccione aveva stamani in udienza sollecitato l’annullamento con rinvio della sentenza di assoluzione. Le motivazioni del verdetto di questa sera saranno depositate entro 90 giorni secondo quanto prevede il codice di procedura penale.
Il ricorso della Procura generale contro l’assoluzione di Appello saranno rese note fra un mese.
Nel frattempo Forza Italia (e al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano) a seguito della lettura del verdetto finale hanno avanzato con forza la questione politica di fondo legata a questo processo: il danno da risarcire a Berlusconi, personalmente e politicamente. In pratica, non tanto e non solo in termini di una eventuale applicazione rigorosa di quella nuova legge sulla responsabilità civile dei magistrati del Governo Renzi che solo due giorni fa il presidente Mattarella aveva assicurato alle toghe dover ancora essere oggetto di riflessione e forse revisione. Quanto, e questa sembra ora la richiesta politica forte dell’ex Cav e del suo partito, di consentire a Silvio Berlusconi il più rapido ritorno alla piena titolarità dei diritti politici. Che attualmente, conclusa l’espiazione della condanna ai servizi sociali per la frode fiscale di Mediaset, gli sono preclusi per legge. Da quella legge Severino cioè – per altro votata anche da Forza Italia- che impedisce a Berlusconi la ricandidatura in Parlamento ancora per qualche anno.””Una grande notte per la giustizia. La fine di un incubo per la Democrazia””, ha cinguettato su Twitter Giovanni Toti. “La decisione della Cassazione – ha commentato l’ex ministra Stefania Prestigiacomo- conferma quello che abbiamo sostenuto fin dall’inizio: il processo Ruby era una farsa, costruita ad hoc dalla procura di Milano, per destabilizzare Silvio Berlusconi.
Giustizia è stata fatta, finalmente. Il fango che è stato gettato sul presidente di Forza Italia ha rappresentato una delle pagine più buie del nostro Paese, che finalmente possiamo archiviare per sempre””. Mentre per il Questore del Senato Lucio Malan, “”l’assoluzione di Berlusconi da entrambe le accuse dimostra che ci sono ancora dei giudici indipendenti, e che contro l’ex premier è stato montata una montagna di accuse infondate a fini del tutto politici””. Mentre Daniela Santanchè si è rivolta direttamente alla Procura, presentando il conto. “”La signora Boccassini e la procura di Milano chiedano scusa al Paese per il tentativo, davvero subdolo, di aver dato vita a un processo basato sul nulla, se non sul loro fanatismo. La Cassazione assolve Berlusconi dal caso Ruby: è una verità incontrovertibile che mette fine a ricostruzioni fantasiose e accuse strumentali. Il presidente di Forza Italia è stato più forte di quella magistratura di sinistra che si era illusa di poterlo eliminare attraverso la via giudiziaria. Adesso mi auguro che tutti prendano atto del fatto che Ruby è automaticamente finito perchè non ci può essere corruzione in atti giudiziari quando non c’è il reato”.
Da dazebao.it