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Tragedia in mare, Unhcr: 232 morti. Europa incapace di salvare vite

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Sale a 232 il numero delle vittime del naufragio di due giorni fa davanti alle coste libiche. Jolles: “Sorprende che non ci sia ancora la capacità di farsi carico di questo impegno data l’entità della crisi umanitaria in corso”

ROMA – “Siamo sconvolti dalla notizia della morte di altri 203 fra migranti e rifugiati, numero che potrebbe salire ulteriormente se venisse confermata la notizia di un quarto gommone disperso”. Lo dichiara Laurens Jolles, delegato Unhcr per il Sud Europa. Sale così a 232 il numero delle vittime del naufragio di due giorni fa davanti alle coste libiche. Inizialmente, i morti accertati erano 29. Oggi invece, in base alle testimonianze dei superstiti, l’Unhcr parla di  232 morti. Numero destinato a salire.

Da un anno e mezzo chiediamo con forza di potenziare le capacità di salvataggio di vite umane nel Mediterraneo”, prosegue Jolles. “Il governo italiano con Mare Nostrum ha dimostrato l’impegno a voler trovare una soluzione, e l’Unhcr ha più volte fatto appello affinchè l’operazione diventasse di gestione europea. Sorprende che non ci sia ancora la capacità di farsi carico di questo impegno data l’entità della crisi umanitaria in corso. L’operazione Triton non ha come suo mandato principale il salvataggio di vite umane e quindi non può essere la risposta di cui c’è urgente bisogno”.

Da redattoresociale.it


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