È giunto alla XVII edizione “Semi di pace”, lo storico progetto promosso da Confronti grazie ai contributi 8 per mille della Chiesa valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi, per dare voce a israeliani e palestinesi impegnati nell’educazione alla pace e al dialogo interreligioso. Dal 22 febbraio al 1° marzo una delegazione composta da sei operatori, che lavorano quotidianamente per il dialogo nelle diverse realtà in Israele e nei Territori palestinesi, sarà in Italia per condividere con il pubblico le proprie esperienze nell’impegno a favore della pace nonché le molteplici analisi sul conflitto.
L’edizione del 2015 vedrà il coinvolgimento di sei persone: Yuval Rahamim e Mohammed Alnajjar di Parents Circle-Families Forum, associazione composta da famiglie israeliane e palestinesi che hanno avuto in comune la sorte di vedere i propri familiari morire a causa del conflitto; Yehuda Stolov e Rahhal Rahhal, membri dell’Interfaith Encounter Association, organismo che promuove il dialogo tra ebrei, cristiani e musulmani; e, infine, due operatori sociali e attivisti per i diritti umani: l’israeliana Amalia Wiesel, membro dell’associazione Road to Recovery, e il palestinese Marwan Alfararja, dell’organizzazione Holy Land Trust.
La conferenza stampa di presentazione del progetto è prevista per martedì 24 febbraio, alle 11.30, presso la Sala stampa della Camera dei Deputati (via della Missione 4). Sarà possibile, inoltre, conoscere la delegazione in occasione dell’incontro pubblico che avrà luogo mercoledì 25 febbraio, ore 18, presso la Chiesa metodista di via Firenze 38, Roma.
Dopo quattro giorni nella Capitale, nel corso dei quali tra le altre cose sono previsti incontri presso scuole medie inferiori e superiori di Roma e provincia, le tre coppie (composte come sempre da un israeliano e un palestinese) saranno ospiti di associazioni ed enti che, in tutta Italia, hanno richiesto la loro testimonianza.
Nel corso di quasi venti anni il progetto Semi di pace ha sostenuto l’operato di decine di testimoni di pace, opinion leaders, rappresentanti di comunità religiose, intellettuali, studiosi e rappresentanti di organizzazioni, israeliane e palestinesi. Solo attraverso la viva testimonianza dei protagonisti, infatti, è possibile mostrare la molteplicità delle posizioni esistenti e la complessità della situazione in Medio Oriente.
Per informazioni e accrediti: redazioneconfronti@yahoo.it
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