Essere presi per stupidi non fa mai piacere, ma se la cosa avviene ad opera della Boschi – che non è proprio una cima – dà ancora più fastidio. Sì, perché la onorevole della nuova classe diligente renziana – che impara i copioni e li recita a macchinetta – ha detto che la depenalizzazione del 3% di evasione e frode fiscale prevista nella bozza di legge in procinto di discussione, definisce una tolleranza più basse di quella francese, che è addirittura del 10%. Dimenticando di aggiungere che l’importo tollerato oltralpe non può comunque superare il 153 euro. Altrimenti scatta una sanzione pecuniaria altissima e la detenzione fino a 5 anni.
Ma al pubblico della domenica sera de L’Arena di Giletti questi dettagli non sono stati forniti e gran parte di quel pubblico non legge i giornali, né naviga in rete. Così il messaggio che passa è che Renzi farà una cosa “normale” nel depenalizzare la modica frode e evasione. E chi lo contesta cerca pretesti per non farlo lavorare.
Insomma, la scappatella a sinistra del Presidente del Consiglio con l’elezione di Mattarella è già finita. E il ritorno al Nazareno velocissimo. Già si stanno preparando davanti allo specchio gli appositi Bonafè, Speranza, Picierno e gli altri della classe diligente per imparare a memoria quello che dovranno dire nei talk-show.
Per difendere il capo (tutta d’un fiato guardando in macchina) “…da accuse false e prive di ogni fondamento, mosse ad arte da chi vuole fermare il cambiamento ma noi non ci fermeremo perché gli italiani ci hanno votato per cambiare il Paese e infatti lo stiamo già cambiando nonostante i gufi e andremo avanti con chi ci sta ma anche da soli con fiducia e determinazione” (ripresa fiato post-apnea oratoria, con sorriso finale di autocompiacimento).
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