“Il rinvio del voto parlamentare sulla Palestina e’ formalmente dovuto all’ennesima richiesta di fiducia. Tuttavia, e’ legittimo avere il dubbio che vi sia anche un non-detto politico. Il timore, cioe’, di prendere una netta posizione a favore del riconoscimento dello Stato palestinese. Gia’ numerosi altri paesi, nonche’ il Parlamento europeo, si sono espressi in quella direzione. L’Italia vuole indossare la maglia nera? O si e’ troppo sensibili ai richiami di un’Ambasciata? Ma la risoluzione non e’ contro Israele, bensi’ -finalmente- a favore del popolo palestinese oppresso e colonizzato. Del resto, circa mille personalita’ israeliane -da Yehoshua a Oz a Grossman- si sono pronunciate con nettezza proprio a favore del riconoscimento. Ci auguriamo che la prossima scadenza parlamentare venga calendarizzata al piu’ presto e che lo stesso Partito democratico voglia sciogliere ogni riserva”. Cosi’ Vincenzo Vita, presidente dell’Associazione nazionale di amicizia Italia-Palestina.