Mattarella – il “discreto” – viene eletto con un quorum nobile. E liberatorio per un Parlamento che sembrava aver perso la capacità di sollevarsi dalle risse, per trovare un decoroso successore di Napolitano.
Il compromesso era indispensabile, ma è stato al rialzo, per l’intelligenza di Renzi di ascoltare tutto il partito e la tenacia di chi ha rifiutato di scendere a soluzioni nazarene, che avrebbero spaccato un PD già pieno di crepe.
Mattarella è un centauro metà politico (parlamentare e ministro) e metà tecnico (docente e poi giudice costituzionale) ed ha il raro dono di saper dire dei no, anche se costano la poltrona. E’ il primo Presidente a non aver vissuto il fascismo, ma come primo atto dopo la sua votazione, ha voluto far visita proprio ai martiri del nazi-fascismo alle Fosse Ardeatine. Per ribadire che la violenza del fascismo, come come quella della mafia, è un pericolo di cui fare memoria.
Ora dovrà mettere a servizio della Nazione tutta la sua profonda competenza sulla Costituzione e sui meccanismi elettorali, perché proprio queste due questioni saranno presto alla sua attenzione. E qui tutti lo aspettano per capire come reagirà ad iniziative di legge piene di forzature costituzionali.
Appurata la sua onestà, avrà il temperamento istituzionale per respingere attacchi ai valori della Carta? Lo sapremo presto. Per ora godiamoci un uomo onesto, colto e competente al potere.
Una specie di miracolo, nell’Italia dei puri apprendisti e dei ladri garantisti.