Il 21 febbraio si celebra anche in Italia la ricorrenza del metodo di lettura e scrittura per non vedenti. L’esperienza della Lega del Filo d’Oro, l’associazione marchigiana di assistenza e riabilitazione di persone sordocieche e pluriminorate sensoriali
OSIMO (AN) – Il viso di Lisa si illumina in un sorriso mentre le sue dita corrono sulle pagine di un quadernone dove sono incisi dei segni in Braille. Quei puntini in rilievo sulla carta che Lisa chiama “stradine” e che già da qualche tempo ha imparato a distinguere con attenzione, sono i protagonisti della ricorrenza di sabato 21 febbraio quando si celebrerà la Giornata nazionale del Braille. Lisa è solo una dei tanti bambini che oggi grazie al metodo di scrittura utilizzato dalle persone non vedenti può comunicare, leggere e studiare in autonomia.
A seguirla è la Lega del Filo d’Oro, l’Associazione che dal 1964 si occupa di sordociechi e pluriminorati psicosensoriali. “I traguardi di Lisa sono quelli che ci danno la spinta ad andare avanti – dice Patrizia Ceccarani, direttore tecnico scientifico della Lega del Filo d’Oro – perché la comunicazione è uno strumento fondamentale per lo sviluppo della persona, su cui si basa il percorso riabilitativo e su cui bisogna investire con metodo e professionalità. La sfida più grande che ci poniamo ogni giorno è proprio quella di mettere l’ospite in relazione con il mondo esterno”.
Il Braille è un metodo di lettura e scrittura utilizzato dalle persone non vedenti, costituito da punti in rilievo a cui corrispondono le lettere dell’alfabeto. Messo a punto dal francese Louis Braille nella prima metà del XIX secolo consiste in simboli formati da un massimo di sei punti, impressi su fogli di carta. La lettura Braille viene effettuata di solito dall’indice della mano destra, seguito da quello della mano sinistra che ha il compito di orientare nella individuazione delle righe. A causa del limitato numero di simboli disponibili, solo 64, esistono diversi significati per ogni carattere, a seconda dell’argomento trattato e del linguaggio usato.
La Giornata nazionale del Braille è una ricorrenza per sensibilizzare “l’opinione pubblica nei confronti delle persone non vedenti”: è quanto recita la legge approvata il 3 agosto del 2007, dando seguito agli sforzi e alle richieste di chi si occupa di cecità e della sua prevenzione. La data del 21 febbraio coincide con la Giornata mondiale della difesa dell’identità linguistica promossa dall’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.
La Lega del Filo d’Oro si occupa sia di persone affette da sordocecità che da pluriminorazione sensoriale, due condizioni patologiche gravi le cui cause sono da ricondurre a infezioni virali contratte nel primo trimestre di gravidanza, a nascite premature o a malattie genetiche o rare. Una persona è considerata sordocieca quando vi è una combinazione della perdita, totale o parziale, della vista e dell’udito che è di ostacolo o impedisce di svolgere le normali funzioni della vita quotidiana. Quando oltre al deficit visivo o uditivo sono presenti altre minorazioni si ha la pluriminorazione psicosensoriale. Lo stato della persona e il suo margine di miglioramento dipendono dal grado e dalla combinazione delle minorazioni, dal momento e dalle cause della loro insorgenza e dall’ambiente socio-familiare.