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Effetti collaterali dell’Ebola: crescono abusi sessuali e gravidanze di minori

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A quasi un anno dallo scoppio dell’epidemia, la Sierra Leone fronteggia la nuova emergenza. La chiusura delle scuole, la condizione di orfane, la disoccupazione sono le cause di matrimoni e gravidanze di adolescenti, di stupri e di nuova prostituzione

In esclusiva da News from Africa
NAIROBI – In Sierra Leone, stato occidentale africano ancora in ripresa dalla guerra civile, la recente epidemia di Ebola ha portato a un aumento degli abusi sessuali. Di conseguenza sono cresciute le gravidanze di adolescenti e i casi di malattie trasmissibili sessualmente.

Sebbene sia difficile fare delle stime accurate, parecchie organizzazioni non profit in collaborazione con il governo e con vari enti dell’Onu hanno riscontrato che la situazione è allarmante e deve essere frenata al più presto. Secondo Dhuwarka Sriram, un funzionario dell’Unicef, un’altra tendenza preoccupante è il numero crescente di matrimoni fra minori: “Non è facile documentare i numeri di abusi sessuali e di ragazzine incinte, ma le informazioni che abbiamo raccolto indicano che di sicuro sono aumentati. Si vedono molte ragazzine che non vanno a scuola per via della gravidanza. Non abbiamo dati precisi, ma stiamo facendo di tutto per tenere la situazione sotto controllo”.

L’aumento delle gravidanze in età adolescenziale è facilmente spiegabile. Dallo scoppio dell’epidemia di Ebola nel maggio 2014, molte scuole sono rimaste chiuse e i ragazzi si sono trovati senza alcuna occupazione. Ciò ha fatto sì che la pratica di attività sessuali si sia intensificata, con conseguenze disastrose. “Quando andavamo a scuola non avevo tempo di pensare al sesso, anzi neanche al mio ragazzo, poiché ero impegnata con gli studi. Ma adesso mi annoio, per forza passo più tempo con lui. Spero vivamente che le scuole riaprano presto e ci frenino da ulteriori tentazioni”. Sono le parole di Amy Laum, studentessa sedicenne alla St. Joseph school della capitale Freetown.

Il quadro è aggravato dalla mancanza di anticoncezionali, la cui distribuzione è stata intralciata dagli sconvolgimenti a seguito dello scoppio dell’Ebola. Ciò è avvenuto in quanto le organizzazioni che li fornivano sono state chiuse per arginare l’epidemia.

Secondo le autorità amministrative le cause dell’aumento degli abusi sessuali sono le quarantene forzate e l’alto tasso di disoccupazione fra gli uomini. “I casi di abusi sessuali venivano riportati anche prima dell’epidemia, ma sono molti di più da quando la malattia ha iniziato a mietere vittime fra la popolazione. La violenza sessuale sta diventando una pericolosa minaccia”, dice Aruna Gbondo, ufficiale della polizia in Sierra Leone.

L’Unicef sostiene che molte ragazze si trovano costrette a prostituirsi. Perdendo infatti i genitori per via della malattia, esse diventano capofamiglia senza avere disponibilità economiche e si danno alla prostituzione per guadagnarsi da vivere. Moltissime finiscono per essere stuprate o picchiate dai clienti che si rifiutano di pagare dopo il rapporto. “Durante il periodo di emergenza Ebola abbiamo ricevuto parecchie denunce di stupri, soprattutto nelle regioni di Kenema e Kailahun”, riferisce Chris Briama, coordinatore dello Humanist Watch Salone, organizzazione a difesa dei diritti umani con sede in Sierra Leone.

L’aspetto peggiore è che i rapporti sessuali aumentano il rischio di Ebola, ma nonostante ciò le cliniche per vittime di abusi sessuali sono state chiuse a seguito dell’epidemia. Ciò ostacola anche la raccolta di prove e testimonianze per perseguire i responsabili.

Tuttavia qualcosa si sta muovendo: il governo sta istituendo centri di consulenza e cura per le vittime di violenze sessuali, e anche l’Unicef sta lanciando campagne per ridurre la gravidanza fra le adolescenti.

Da redattoresociale.it


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