Il responsabile Forti commenta le dichiarazioni del ministro degli Esteri sui “rischi di infiltrazione anche notevoli di terroristi dall’immigrazione”: “Il terrorismo utilizza altre vie per raggiungere l’Europa, non certo i viaggi in mare”
ROMA – “La cosa più importante è non creare allarmismi confondendo i piani del terrorismo e dell’immigrazione”. Lo dichiara Oliviero Forti, responsabile immigrazione della Caritas, commentando le dichiarazioni fatte oggi dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni durante un vertice anti Isis a Londra. “Ci sono rischi di infiltrazione anche notevoli di terroristi dall’immigrazione”, ha detto Gentiloni.
Parole che hanno subito scatenato la reazione del segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini, il quale ha invocato il blocco dell’operazione Triton e di ogni nuovo sbarco. Il ministro ha subito precisato che non si può “diffondere l’idea che dietro i barconi di disperati che approdano sulle nostre coste si annidi il terrorista col kalashnikov”.
“Nella sostanza nessuno può contraddire il ministro – spiega Forti – ma sarebbe bene tenere separati i due ambiti dell’immigrazione e del terrorismo. Bisogna sempre partire da un ragionamento: i terroristi arrivano con l’aereo, con i documenti falsi, e non con i viaggi in mare che, come sappiamo, sono traversate pericolosissime. Il terrorismo utilizza altre vie per raggiungere l’Europa. Perciò non bisogna né creare allarmismi, né strumentalizzare”.