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Strage Parigi: che cosa succederà d’ora in avanti?

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L’attacco dei fondamentalisti islamici, legati al Califfato dell’ISIS, al settimanale satirico Charlie-Ebdo uccidendo il direttore e gli altri vignettisti Cabou, Tignous e Charlie Woliski, il più noto a livello europeo.  Per gli integralisti Charlie-Ebdo era colpevole di aver preso in giro il profeta Maometto nel 2006 e nel 2011,e di aver continuare a gettare uno sguardo irriverente su mondo arabo ma anche su quello ebraico e si è attirato addosso l’ira delle due Comunità. Già nel novembre 2011, la redazione fu distrutta dal lancio di bombe molotov perché stava per uscire in edicola un numero dedicato alla vittoria elettorale del partito fondamenta lista islamico in Tunisia.

Sulla copertina appariva una vignetta con Maometto che diceva.”100 frustate se non muori dalle risate” e il titolo “Charia Ebdo” che è un gio co di parole tra il vocabolo  Scharia  e il nome del settimanale attaccato. Per la Francia e per l’Europa intera, questo attacco terroristico, premeditato nei minimi particolari, ed eseguito con l’abituale ferocia  a cui abbiamo assistito in questi mesi di esecuzioni sommarie in Siria e in Iraq, si tratta di un nuovo undici settembre: non per il numero delle vittime (negli Stati Uniti, a Londra e a Madrid, le vittime furono molto di più) per l’obbiettivo scelto dai terroristi che è la libertà di pensiero, di comunicazione, di critica re qualsiasi forma di potere laico, religioso e qualsiasi icona laica o religiosa.

Per la Francia-osiamo credere-sarà un giorno nero ma proprio un colpo del genere potrà forse risvegliare coscienze addormentate che avevano vissuto l’onda crescente del fondamentalismo  islamico  più come un effetto mediatico mentre ormai corriamo il rischio di essere proiettati  dentro uno scontro di civiltà    proprio nel peggior momento di crisi  economico-culturale e sociale del mondo occidentale. Questo è il problema di fronte a cui ci troviamo sicché non stupisce che Abbas Schouman ,sottosegretario di al-Ahar, la più importante istituzione dell’Islam sunnita,ha detto che “non accetta e anzi condanna l’aggressione ai simboli religiosi sacri” ma che “il pensiero non va affrontato con la violenza ma con il pensiero”.

Risposte ammissibili alle offese ai simboli religiosi sono “il boicottaggio dei giornali che le pubblicano o la condanna tramite i canali diplomatici.”  “Quelle vignette-ha aggiunto Schouman a proposito delle caricature che hanno provocato forti proteste in tutti i paesi mussulmani-sono un’azione nata da un pensiero ristretto e si poteva lasciar morire la faccenda, ignorandola. Invece il terrorismo ha acceso i riflettori su di essa, facendole conoscere anche a chi non ne sapeva nulla e rendendole famose.” Insomma, è stata esclusa qualsiasi risposta sullo stesso piano. Che cosa succederà d’ora in avanti? E ‘difficile che la disputa politica e religiosa si fermi qui ed è probabile che in Francia, come in altri paesi europei inclusa l’Italia  si verifichino altri episodi  terroristici con analoghe terroristiche: killer fanatici bravi a uccidere e vittime innocenti non in grado di difendersi. E’ quasi superfluo aggiungere che in questi casi la prevenzione è molto difficile e la repressione feroce.


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