ROMA – I guerriglieri Curdi in Siria, dopo 4 mesi di combattimenti, sono riusciti a liberare quasi del tutto la città di Kobane in Siria dall’ISIS. La notizia viene diffusa dall’ONG siriana, infatti ci sarebbero ancora scontri con gli Jihadisti nelle zone di Kani Erban e Maqtalah.
Di Marta Bossi
L’Unità di Protezione Popolare (YPG) coadiuvata da attacchi aerei condotti dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti, ha fatto fuggire dalla città l’esercito islamico, riprendendosi il controllo di un punto strategico quasi al confine con la Turchia. Solo nelle ultime 24 ore sarebbero stati 17 gli attacchi aerei sferrati contro le posizioni strategiche dell’IS.
Secondo quanto riportato da fonti non governative, dall’inizio del conflitto di Kobane a settembre dello scorso anno le vittime sarebbero circa 1.600 persone di cui oltre 1000 facenti parte dello Stato Islamico. Le forti perdite subite dai guerriglieri islamici avrebbero spinto l’Is ad inviare sul fronte combattenti minorenni e non addestrati, con un notevole incremento dell’utilizzo di attacchi suicidi che sarebbero nelle ultime settimane arrivati fino a 35.
Lo Stato Islamico, nato come noto dal movimento di Al Qaeda, che attualmente controlla un territorio di dimensioni simili al Belgio tra Iraq e Siria, ha come terzo fronte di combattimento anche il Libano . Secondo fonti di stampa libanese oltre il 4% del territorio del Libano sarebbe in mano ai miliziani sunniti.
Nonostante negli ultimi mesi l’Isis abbia subito sconfitte sia in Iraq che in Siria, il Califfato è ben lontano dalla crisi, anche grazie ad uno spirito manageriale che lo differenzia da tutti gli altri gruppi estremisti combattenti e alle grandi risorse economiche derivate dalle risorse energetiche dei territori occupati.
Da dazebao.it