La seconda serie di 50 frustate per il blogger saudita Raif Badawi, prevista venerdì 23 gennaio, potrebbe essere nuovamente sospesa dopo che una commissione medica che lo ha visitato all’ospedale Re Fahd di Gedda lo ha giudicato non in grado di sopportare la pena, raccomandandone la sospensione. “Invece di tormentare Raif Badawi trascinando il suo incubo da un esame medico all’altro, le autorità saudite dovrebbero annunciare pubblicamente la fine delle frustate e la sua scarcerazione immediata e senza condizioni” – ha dichiarato Said Boumedouha, vicedirettore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.
“Badawi è ancora in pericolo, non c’è modo di sapere se le autorità saudite rispetteranno o meno la raccomandazione della commissione medica” – ha aggiunto Boumedouha.
Nel settembre 2014, Raif Badawi è stato condannato a 10 anni di carcere e a 1000 frustate per aver “offeso l’Islam” attraverso i contenuti del suo forum online, “Liberali dell’Arabia Saudita”.
Ieri mattina un centinaio di attivisti di Amnesty International Italia, Articolo 21, Un ponte per…, Confronti e Medici contro la tortura hanno manifestato di fronte all’Ambasciata dell’Arabia Saudita a Roma chiedendo la fine immediata delle frustate e la scarcerazione di Raif Badawi. Analoga iniziativa si è svolta a Milano, di fronte al Centro per il rilascio dei visti per l’Arabia Saudita.