Ventuno anni dopo: nella giornata dedicata al ricordo tragico di Mostar, mercoledi’ 28 gennaio, mentre il pensiero torna alla granata maledetta che si è portata via Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D’Angelo – la troupe Rai che dal fronte raccontava agli italiani la guerra nell’ex Yugoslavia – continuano ad arrivare numerose le opere in concorso di questa dodicesima edizione del Premio Luchetta: articoli, filmati fotografie e reportage che ci raccontano realtà e contesti dell’infanzia violata da guerre, scontri etnici, emarginazione, povertà. Il Premio Giornalistico internazionale Marco Luchetta , promosso dalla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin con la RAI si è ormai affermato come riferimento prezioso per il giornalismo dedicato alla tutela dell’infanzia e dei suoi diritti, alla testimonianza e al racconto delle sopraffazioni che i bambini subiscono in tutto il mondo. Da due decenni, il sacrificio di Marco, Dario e Sascha, ma anche l’uccisione del collega Miran Hrovatin, ucciso con Ilaria Alpi nel marzo ’94 a Mogadiscio, sono diventati una Fondazione che salva centinaia di giovani vite in pericolo in tutto il mondo: bambini affetti da malattie non curabili nei loro Paesi d’origine, sino ad oggi oltre un migliaio di piccoli ospiti accolti dalla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin insieme ai familiari, con una percentuale di guarigione stimata intorno al 94%. Bimbi provenienti dall’Africa, dall’Asia, dal sud America, dall’Europa orientale e dalla penisola balcanica: Paesi nei quali era impossibile garantire le cure adeguate per loro.
Il giornalismo ‘di trincea’ si premia dunque a Trieste, nel caleidoscopico puzzle di voci e di storie che compone la serata “I Nostri Angeli”, in cartellone anche quest’anno al Politeama Rossetti, giovedì 2 luglio: come sempre ripresa e trasmessa da Rai1, la cerimonia festeggerà i vincitori del Premio Luchetta in un galà televisivo intessuto nella più stretta attualità.