La marcia di Parigi per la libertà di espressione è stato un atto fondativo degli Stati Uniti d’Europa. Uniti non dalle banche, né dalla moneta, ma dalla profonda e condivisa convergenza verso la democrazia. Che ha portato capi di nazioni con storie diverse a stringersi sotto braccio sfidando i possibili cecchini fondamentalisti, pur di reagire a chi teme che la paura generi sottomissione.
Quella prima fila di capi di stato era una conferenza compatta e marciante verso la federazione europea.
I milioni di europei presenti o incollati alla diretta tv, i testimoni di un patto di libertà che andrà firmato con le matite che non si sono spezzate.
Ci voleva un trauma per tornare all’essenza della nostra convivenza europea.
Ora, dobbiamo guardare ai valori della Patria Blu come la sua bandiera e farne un’identità comune.
Sapendo che la libertà si difende insieme, marciando per lei ogni giorno che usciamo di casa, con l’impegno, la laicità, la responsabilità.
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