Si apre un nuovo capitolo per la Selex-Es di Giugliano. È di alcuni giorni fa la notizia di un nuovo tornado amministrativo che investirà a breve l’azienda facente riferimento al gruppo Finmeccanica. A parlare alla stampa fino a ieri, l’Ad dell’impresa, Mauro Moretti, che ha a più riprese illustrato il suo piano paventando la necessità di eliminare «i rami secchi» riducendo lo spreco in denaro interno alle industrie nazionali. A Giugliano la Selex-Es è presente in zona Asi da tempo, impiegando centinaia di impiegati. Recentemente il piano Moretti ha profilato la possibilità della chiusura dell’azienda a Giugliano con trasferimento ed accorpamento dei dipendenti della terza città della Campania nella sede di Fusaro. Non ci sarebbe più, dunque, la Selex-Es a Giugliano. Si ingrandirebbe invece lo stabilimento nei pressi di Bacoli.
A spiegare la situazione interna all’azienda è Vincenzo Galiano, dipendente Selex-Es e tra le liste sindacali interne in quota Fiom. «La Selex-Es – spiega Galiano- è uno stabilimento gestito dal colosso Finmeccanica che per circa il 33% è in quota al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Dunque- ed è qui la rabbia di Galiano, come dipendente e come cittadino giuglianese- se andasse via la Selex-Es dal nostro territorio, andrebbe via una parte di Stato da una zona, come la Asi, sorta per concentrare le industrie dell’hinterland ma che di fatto vive ancora oggi in un degrado sempre più allarmante». Nel ricordare come anche in passato, nelle caleidoscopiche trasformazioni dell’azienda – sempre più nelle mira di politici o organizzazioni statali di sorta- la Selex-Es giuglianese sia stata oggetto di paventate chiusure, Galiano ha ribadito «la costante attenzione delle istituzioni al destino della partecipata locale. Mi riferisco alle amministrazioni Gerlini e Taglialatela». «Oggi- prosegue Enzo Galiano- a Giugliano viviamo una forma di non governo, con il commissariamento e l’assenza di una classe politica alla guida della città, in grado di tutelare i reali interessi di Giugliano. Non possiamo essere solo la città delle morti e delle notizie da cronaca nera. Occorre tutelare le positività e fare in modo che accrescano il territorio in uno scambio biunivoco di interessi». «A prescindere dai colori politici e dalle preferenze personali- conclude Galiano- noi dipendenti della Selex-Es di Giugliano ci batteremo affinché l’azienda resti qui, nella nostra città».
Sul caso è intervenuto l’ex capogruppo Pd Nicola Pirozzi, candidato alle prossime primarie come sindaco della città: «Dal momento che il fulcro del nostro programma è lo sviluppo economico di Giugliano con un conseguente sviluppo della zona Asi, non si può in alcun modo accettare che la Selex-Es vada via da Giugliano. Soffriamo già- ha aggiunto Pirozzi- una carenza di attività produttive in zona Asi ed è impensabile che vada via una delle poche realtà pubbliche sul nostro territorio». «Spero- ha chiosato Pirozzi- che non si decida prima dell’ insediamento della nuova amministrazione circa la destinazione dell’azienda, perché come primo cittadino ho intenzione di mettere in essere l’apertura di un tavolo regionale e quindi nazionale sulla questione Selex-Es, con i rappresentanti dell’azienda per scongiurarne il trasferimento. Occorre che tutti siano uniti per salvare l’industria giuglianese».