BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

“Liberte’, Egalite’, Fraternite’!”. L’intervento di Franco Siddi, segretario Fnsi alla fiaccolata di piazza Farnese

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di Franco Siddi

Il terrorismo si può nutrire di mille colori.
E’ senza aggettivi.
E’ negazione delle ragioni della vita a favore delle ragioni della morte.
Non c’è ragione filosofica o di fede che lo giustifichi o lo confermi.

E se il terrorismo è negazione della vita e non ha aggettivi, va combattuto senza aggettivi né giustificazionismi, né cercando di criminalizzare altri in ragione di categorie di appartenenza, per fede, politica o religiosa, per condizione sociale o etnica.
Le spietate esecuzioni contro i colleghi di Charlie Hebdo, contro uomini della sicurezza e lavoratori, “innocenti” in una parola, sono un dolore enorme per tutte le persone del mondo che vivono e credono nella libertà. E’ un atto terroristico orrendo di fronte al quale leviamo la nostra indignazione, la nostra voce di libertà che accendiamo ancora di più.
Cordoglio, silenzio, pietà.
Questo è momento di cordoglio: il nostro pensiero e le nostre condoglianze più sentite ai familiari, ai colleghi e agli amici delle vittime. Con queste nostre fiaccole davanti all’Ambasciata di Francia a Roma esprimiamo le nostre condoglianze, la nostra solidarietà al popolo e alle Istituzioni della democrazia francese fondata sui tre principi centrali delle democrazie moderne: Liberté, Egalité, Fraternitè!
Non si uccide in nome di Dio, in nome di nessun Dio, come più volte ammonisce Papa Francesco e come ripetono le più alte Autorità religiose dell’Islam e di altre religioni.
Non ci pieghiamo a chi cerca di spargere sangue per alimentare nuovi odii, nuove violenze, altri morti. Chiediamo giustizia e rispetto per tutte le voci; promuoviamo incessantemente la cultura della pace.
Questo è un momento di solidarietà con tutti coloro che lavorano in silenzio o sono costretti a battersi con forza per esercitare il loro diritto di espressione, di informazione, di satira.
Questo è il momento della pietà e del raccoglimento, ciascuno con il suo pensiero o la sua preghiera, per i caduti ai quali offriamo questa nostra testimonianza, le luci delle nostre fiaccole, le parole di sostegno a Charlie Hebdo e a tutti coloro che sono in campo – anche maltrattati o prigionieri di regimi o terrorismi vari – per la libertà dell’informazione.
Ci guida una ragione su tutte. Al fondamentale diritto umano della vita e al diritto di ognuno di scegliere, sul piano civile e pubblico, secondo le proprie inclinazioni, la propria formazione, le proprie idee, si unisce il fondamentale diritto alla libertà. E la libertà di espressione, di informazione e di satira è il pilastro centrale di tutte queste libertà perché, così, ogni persona trova collocazione ed è elevata ai suoi diritti di cittadino.
Il massacro terroristico di Parigi attacca e uccide giornalisti e lavoratori e cerca di spegnere la voce di un giornale.
Non dovrebbero essere queste tragedie a ricordarlo a tutti, ma giornali e giornalisti sono le vere sentinelle delle libertà civili. I caduti erano e sono sentinelle e da oggi sono eroi – e ne avrebbero fatto sicuramente a meno noi con loro – delle libertà civili di tutti. Questo va ricordato anche a chi periodicamente lo mette in dubbio.
Nessuno pensi di poter introdurre, con questi massacri, con le violenze, la legge del silenzio e della cancellazione dello spirito critico liberamente espresso. Nessuno potrà comunque fermare la voglia di libertà e il bisogno di vivere in democrazia degli uomini e delle donne nel mondo. Per ognuno che cade – è dura – ma è così, altri cento continueranno ad alimentare le parole, le immagini, i pensieri, i giudizi, anche quelli più vivaci che significano libertà di espressione e libertà di informazione.
Sta accadendo così, anche adesso, con centinaia di manifestazioni pubbliche in tutto il mondo, con la solidarietà e l’attività di tutta la Federazione mondiale dei giornalisti, Ifj, perché le idee e le opere della libertà non si spengono e non si cancellano con le armi e neanche con le minacce più dure.

• Frédéric Boisseau, custode
• Franck Brinsolaro, agente di sicurezza
• Jean Cabut, noto come Cabu, disegnatore
• Elsa Cayat, psicanalista
• Stéphane Charbonnier, noto come Charb, disegnatore
• Philippe Honoré, disegnatore
• Bernard Maris, economista
• Ahmed Meradet, agente di polizia
• Mustapha Ourrad, correttore di bozze
• Michel Renaud, ex capo di gabinetto del sindaco di Clermont-Ferrand e fondatore del Carnet de voyage
• Bernard Verlhac, noto come Tignous, disegnatore
• Georges Wolinski, disegnatore

A voi tutti il nostro pietoso omaggio, il nostro impegno permanente di fede nella libertà.


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