Prudenza consiglia di attendere il risultato finale per comprendere quantita e qualità del successo di Syriza in Grecia, in particolare per valutare la effettiva consistenza della maggioranza parlamentare e le eventuali alleanze.
Nel pieno rispetto di ogni posizione, ci sembra doveroso tentare alcune riflessioni a caldo. Con buona pace di chi aveva decretato la fine delle categorie di destra e di sinistra, il risultato elettorale ripropone la dialettica tra conservazione e progresso, tra difensori dell”ordine costituito e delle relative disuguaglianze e chi tenta la difficile strada della equitá, della solidarietá, della tutela dei diritti sociali e civili.
Attorno a Syriza, persino oltre la forza del suo progetto, si sono ritrovate milioni di persone stanche di ” Pensiero unico” e di una idea di Europa ridotta alla sola dimensione finanziaria, incapace di ascoltare il malessere sociale e le crescenti povertá.
Il voto a Tsipras non ha nulla a che vedere con quei movimenti che hanno fondato e fondanoi loro successi sul populismo, sulla xenofobia, sulla paura di forma di differenze e diversitá.
Non a caso, nella sede dell’ Europarlamento, i suoi deputati hanno scelto di stare nel gruppo della sinistra e non in quello delle destre o degli euroscettici.
Questo voto segnala anche la riaffermazione della dignità contro il terrorismo politico e mediatico di chi aveva invitato i greci a non dare il consenso a Syriza. Il ricatto è fallito, e questo è un bene anche per tutto il popolo europeo e per chi, nelle prossime settimane, dovrá recarsi alle urne, a cominciare dagli spagnoli e dai portoghesi.
Dal momento che Tsipras ha sempre detto di voler restare in Europa, ma anche di voler ricontrattare il debito ed esaltare i diritti sociali previsti nei trattati comunitari, questo non potrá che rafforzare chi, in Europa,ha avviato una difficile mediazione con i fanatici della austerità, Italia compresa.
La strada sarà lunga e difficile, gli ostacoli non mancheranno e verranno giorni senza feste, ma intanto è crollato il muro della sfiducia, della rasegnazione, della impossibilita del cambiamento, della assenza di progetti realmente alternativi.
Comunque la si pensi questa é davvero una bella serata per chi crede nella società aperta, nella alternativa tra schieramenti diversi, nella libera circolazione delle opinioni e delle persone, di qualsiasi fede, etnia e colore.
Hanno vinto quelli che vogliono costruire i ponti, hanno perso i costruttori dei muri, gli inquinatori dei pozzi della civile convivenza.Dal momento che, nei mesi scorsi, abbiamo spesso ospitato le voci dei giornalisti e dei dipendenti della Tv pubblica greca Ert, chiusa a colpi di cariche della polizia dal governo di destra guidato da Samaras, non possiamo che associarci alla loro gioia per la sconfitta di chi aveva confezionato un odioso “Bavaglio in salsa greca”!