Nel giugno dello scorso anno, il presidente del Consiglio dei ministri, forte anche dello straordinario risultato raggiunto dal Pd alle consultazioni del 25 maggio, definiva il semestre europeo un’occasione unica per mutare in profondità l’Unione.
L’Europa dovrebbe svoltare, #cambiareverso pure lei, cosa che peraltro aveva già promesso di realizzare in Italia rivoltandola da cima a fondo, e in questi mesi abbiamo già visto come e in che senso intendesse farlo (absit iniuria verbis). Sentendo tutte quelle parole di speranza (contro la paura, ovvio), uno, anche il più disilluso, pensa: “se il turno di presidenza è così importante da essere concepito come una sorta di periodo bianco della politica e delle istituzioni nostrane (in cui non si può votare, non si possono fare le scissioni, non si può dimettere il presidente della Repubblica, e forse nemmeno l’amministratore di condominio), allora dev’essere proprio una grande occasione, da non perdere”.
Quindi, mi raccomando: che non la si sprechi. Insomma, dico, se il suo passaggio è un po’ come la cometa di Halley, mancarlo sarebbe un delitto. E se dai tempi di Letta il giovane tutti non facciamo altro che aspettarlo, come si farebbe per il passaggio di un astro, appunto, tanto che ogni cosa è rimandata a dopo, sapendo che in quell’occasione si potrà mutare il corso della storia non solo nazionale ma continentale, meglio prepararci tutti e bene.
In molti ci hanno spiegato (con particolare, ma non immotivata, insistenza dall’inizio di questa legislatura), che grazie a quel mandato italiano, e in quel lasso di tempo, si sarebbero potute cambiare le politiche europee in modo da consentire di raggiungere l’agognata ripresa, e in parecchi a quelle parole han dato fede, come dimostra proprio quel 40,8% concesso anche per rinforzare Renzi in vista del nuovo impegno.
Una tesi sostenuta così tante volte e da tali importanti e autorevoli esponenti, che non potrà che essere vera e sicura. Quindi, bando a tutti i dubbi e le professioni di incredulità, m’han convinto: questo semestre di presidenza italiana è proprio una chance irripetibile. Quand’è che inizia?