da Parigi – Una folla immensa e senza precedenti. Un milione e mezzo, forse due milioni di francesi ed europei, composti e fraternizzanti, si sono snodati lungo le tre direttrici della Marcia Repubblicana, da Place de la Republique fino a la Gare de Nation. Ma una gran parte dei manifestanti entrava ed usciva dai cortei per le strade laterali, inondando tutto il centro di Parigi. Una fiumana che ha sfidato una fredda domenica grigia e continuamente interrompeva il commosso silenzio con applausi e il grido “Charlie! Charlie!”.
Tutto il mondo, occidentale, africano, arabo, asiatico era qui. Famiglie intere con i figlioletti e le nonne. Chi imbracciando cartelli, chi con in mano la bandiera francese. Dopo appena un’ora di Marcia da place de la Republique il corteo principale si è bloccato alla Bastiglia. Più avanti era impossibile andare, i quasi due milioni di persone avevano in poco tempo raggiunto il loro scopo: testimoniare la volontà della Francia e dell’Europa intera di contrastare il fanatismo integralista islamico con la sola forza della democrazia, delle parole al posto delle pallottole, con il richiamo ai valori fondanti della repubblica e della stessa Unione europea: “Libertà, fraternità, uguaglianza”. Liberi di esprimersi e di criticare, di informare ed essere informati, di fare satira contro qualsiasi forma di potere; solidali con tutti, di qualsiasi razza e religione essi siano; difesa dei diritti di cittadinanza per tutti.
Nel resto della Francia, da Sud a Nord, un altro milione e mezzo di persone sono scese in piazza nelle maggiori città a significare che questa nazione sa ritrovare uno spirito unitario e resistenziale, ogni volta che si trova di fronte a minacce così cruenti. Anche la massiccia presenza di capi di stato e di governo, di ministri degli esteri, dell’interno e della giustizia di tanti paesi occidentali e non solo ha impresso a questa giornata l’emblema dell’unicità e dell’appuntamento storico, mai verificatosi dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Politicamente è anche un successo senza precedenti per il Presidente della Repubblica Hollande, criticato in questi mesi sia per i comportamenti privati sia per le scelte di politica economica e sociale. Oggi la sua figura di garante della libertà e della convivenza di tutti i francesi si staglia nel panorama già surriscaldato della futura campagna per le presidenziali. E il fatto di aver isolato, anzi di essersi autoisolata, la Marine Le Pen, con le sue ambiguità islamofobiche e antisioniste, apre nuovi scenari meno sfavorevoli alla sua rielezione all’Eliseo.
Ed è stato inoltre una giornata particolare, finalmente concreta per lo spirito comunitario di quanti credono in una Europa unita anche politicamente, fatta di “cittadini” e non solo e non più di tecnocrati e politici, lontani dai veri problemi dei 600 milioni di abitanti del vecchio continente.