“Emergenza terrorismo, espulsi dall’Italia 10 jihadisti affiancati a Isis e Al qaeda” è pressappoco il contenuto degli articoli di fine settimana. ‘Azz, uno si chiede (ché gli viene spontaneo): da quanto ‘sti orrori terrorifici ce li tenevamo in casa?! E pensarci prima di Charlie, no-o?!
No (-o) perché una sorta d’universale non abbiate paura altrimenti detto ghe pensi mi è al momento (del bisogno) evidentemente ancora sfruttabile così come ancora sfruttabile è la pantomima aeroportuale cui siamo soggetti tutti noi ogni volta che utilizziamo come mezzo di trasporto il volo invece della strada ferrata o del mare (mezzi di trasporto no fashion per terrorismo?!).
Sia ben chiaro: sottovalutare il pericolo che c’è –e il barbuto imam londinese che, intervistato, promette di portare la sharia a Roma così come in tutta Europa è esempio pratico di prova certa (il perseguirlo almeno come trattamento sanitario obbligatorio no-o?)- sarebbe irresponsabilità delinquenziale. Tuttavia, in breve e grossolanamente in sintesi, una domanda: sono i postumi dell’undici settembre che si è scelto di ripetere? Ove così fosse è necessario prendere atto che chi sta facendo la storia (almeno dal 12 settembre 2001 a oggi) ha ben poca considerazione degli “spettatori” che, esercitando il loro buon diritto a utilizzare proprie celluline grigie, si chiedono che si è fatto di “costruttivo” per evitare che l’orrore di quel settembre 2001 (non solo riferito alla tragedia delle gemelle torri) possa ripetersi tale e quale in versione remake come si fa con i film.