Le polemiche riguardo la vicenda di Greta e Vanessa ci sono state fin dal momento del loro rapimento. Adesso, che sono state finalmente rilasciate, non abbiamo neanche il tempo di tirare un sospiro di sollievo che subito in tv, sui giornali e sui social network, scorrono parole contro queste due giovani donne e contro lo stato che “avrebbe” pagato il riscatto per il loro rilascio.
Il leader della Lega Matteo Salvini sul Tg 1 ieri sera ha detto che gli italiani all’estero ci devono andare solo per motivi di lavoro e non per fare il volontariato, ha messo in dubbio la missione della ragazze (non si sa su quali fonti si sia basato), ha parlato dei soldi del riscatto che non si dovevano pagare (soldi di cui nessuno al momento può dare notizie certe) ed ha approfittato dell’occasione per attaccare nuovamente Emergency.
Salvini in effetti ha ragione: all’estero dovremmo andarci solo per lavoro, ma detto questo dovrebbe almeno dare il buon esempio visto che all’estero ci lavora come parlamentare europeo, ma a Strasburgo si vede poco. Ricordiamo che un anno fa veniva ripreso pubblicamente proprio per le sue assenze dall’eurodeputato belga Marc Tarabella: “Per un anno e mezzo abbiamo lavorato con gli altri correlatori ma lei non l’abbiamo mai vista. Sei un fannullone.”
Per Salvini e gli altri come lui la vita umana è una questione di soldi, chi va ad aiutare le persone nei paesi in guerra dovrebbe pensare prima agli italiani che la guerra l’hanno avuta anni fa, che sono stati aiutati da persone che venivano da altri paesi, ma che non se lo ricordano, o non vogliono ricordarselo mai.
Nei giorni scorsi Cecilia Strada (presidente di Emergency) era già stata attaccata per aver detto che Matteo Salvini istigava all’odio con le sue affermazioni come: “gli islamici sono pronti a sgozzarci”. Gli attacchi contro la presidentessa di Emergency si sono amplificati in seguito con l’avvicendarsi della manifestazione di Sabato scorso a Milano “Stare insieme”, il cui scopo era dare una risposta agli attentati terroristici di Parigi stando insieme per contrastare la logica di chi divide il mondo in base alla religione, al colore della pelle, alla nazionalità. Rifiutando la logica di chi specula sulla morte per i propri interessi, alimentando una spirale di odio e violenza.
Salvini non ha perso tempo per dire la sua anche sui social network, gli assalitori da tastiera, quelli che dicono che prima dobbiamo aiutare gli italiani, hanno prontamente colto l’occasione per inneggiare alla liberazione di due militari che hanno ucciso due pescatori indiani. In molti hanno sfogato le proprie frustrazioni offendendo chi parla di fratellanza e chi si adopera davvero per aiutare gli altri.
In un paese la cui coscienza civile sembra che stia marcendo sotto una coltre di becero populismo si attaccano le organizzazioni umanitarie. Gli assalitori da tastiera che prima gridavano: “Aiutiamoli a casa loro!” adesso se la prendono contro chi va ad “aiutarli a casa loro”. Molti temono di essere contagiati dall’Ebola stando semplicemente accanto ad un’altra persona. Alcuni visionari, che sostengono che questa epidemia sia stata creata ad arte per arricchire le case farmaceutiche, insultano gli operatori sanitari che cercano di salvare vite umane e d’impedire, anche a rischio della propria salute, la sua diffusione.
La stupidità non ci guarirà dell’Ebola, non saranno gli insulti verso i musulmani che fermeranno il terrorismo, non saranno il disprezzo della vita umana né il razzismo a salvarci. Chi vive con alti ideali, come Vanessa e Greta, rende preziosa la propria vita, crea una rete di relazioni vere, amicizie. Il veleno innescato da Salvini, dai politici e dai giornalisti, che cercano sempre qualche capro espiatorio affinché gli stolti sfoghino la propria rabbia e si distraggono dai problemi reali dal paese, prima o poi finirà, intanto oggi siamo felici che due giovani donne idealiste stiano tornando a casa.