Note a margine del corteo di Parigi
Rosi, regista alla ricerca della verità
Parigi, un’immensa folla unita nei valori della libertà, fraternità ed uguaglianza
Una folla immensa e senza precedenti. Un milione e mezzo, forse due milioni di francesi ed europei, composti e fraternizzanti, si sono snodati lungo le tre direttrici della Marcia Repubblicana, da Place de la Republique fino a la Gare de Nation. Ma una gran parte dei manifestanti entrava ed usciva dai cortei per le strade laterali, inondando tutto il centro di Parigi
Un ricordo molto personale di Franco Rosi
Franco arrivò a Roma dopo aver esordito nel cinema come aiuto regista in quel capolavoro assoluto che fu e resta “La terra trema” di Visconti
Rosi, Napoli piange oggi il più “giornalista” fra i suoi grandi artisti
Il suo neorelismo e’ stato immenso soprattutto per la capacita’ di affresco degli scenari concreti.
Siamo tutti Charlie ma anche nigeriani, siriani e di Al Jazeera
Oggi siamo tutti parigini e vicini a Charlie Hebdo, ma, senza soluzione di continuità, dobbiamo imparare ad essere “Tutti nigeriani”, “Tutti siriani”…
“Mai trattenere la matita”. Intervista con Eric Jozsef
Corrispondente dall’Italia di “Libération”, storico giornale della sinistra francese, e autore di riflessioni che non possono lasciarci indifferenti
Voglio ricordare la bambina che i criminali di Boko Haram hanno imbottito di esplosivo
Charlie Hebdo: il Circolo 2 Giugno dell’associazione Articolo 21 di Trapani aderisce alla manifestazione indetta per domani 11 gennaio alle ore 17 dal sindacato dei giornalisti
12-18 gennaio. Chance per il Sagittario, stress eccessivo per il Leone
Assessore Regione Veneto ai presidi: “Genitori musulmani condannino i fatti di Parigi”. Ed è polemica
Elena Donazzan, assessore della giunta Zaia, all’indomani della strage di Charlie Hebdo ha invitato gli le famiglie degli studenti stranieri a condannare gli atti di Parigi
Informare, raccontare, illuminare contro chi vuole oscurare, reprimere, uccidere
La rinascita di Voltaire
Siamo tutti Charlie ma non dobbiamo distogliere lo sguardo dalla Nigeria e dalle atrocità di Boko Haram
Almeno 2.000 dei circa diecimila abitanti sono stati uccisi brutalmente dagli integralisti islamici Boko Haram
“Che mondo abbiamo costruito ?” E’ una domanda che debbono porsi anche i giornalisti
“L’Europa si dia da fare, organizzi lo scambio di informazioni, faccia vedere che esista …”
Tutto il mondo a Parigi. Perché oggi e sempre: “Nous sommes tous Charlie”
Oggi il mondo libero, persone di qualsiasi credo religioso, di qualsiasi colore politico, di lingue, storie e culture diversissime tra loro, si ritrovano a Parigi per dimostrare contro la barbarie fondamentalista, contro l’oscurantismo…
Italia, il Paese che spende meno nell’istruzione fra gli Stati europei che fanno parte dell’OCSE
Tante dichiarazioni e nulla sull’iniziativa più urgente da risolvere: il conflitto israelo-palestinese
La libertà è grande, ma non basta
Oggi tutto il mondo è Charlie
Paris est Charlie si legge sull’Arco di Trionfo. E’ il simbolo dell’unità di Parigi della Francia e dell’Europa dopo i fatti di questi giorni. Ma c’è chi dice no. Il fondatore del Fronte Nazionale dice desolato non sono Charlie perché quello di Charlie Hebdo è uno spirito anarchico trotkista…
Oggi a Parigi io sarò Charlie Hebdo. Ma sarò anche un bambino nigeriano…
Oggi a Parigi sarà una giornata di lutto mondiale. La tragica morte dei giornalisti di Charlie Hebdo deve far riflettere tutti, a cominciare dai capi di stato e di governo.
Boko haram, i massacri invisibili
Duemila morti. Nella totale assenza di immagini e nella scarsità di testimonianze dirette di un conflitto più invisibile persino di quello siriano
Libia, uccisi i reporter Sofien Chourabi e Nadhir Ktari
Il nuovo anno è cominciato per i reporter come quelli precedenti: malissimo. A neppure metà del primo mese già si contano undici vittime.
Nigeria, qualcuno scenda in piazza anche per loro
Ancora una volta, duemila essere umani massacrati dai paranoici integralisti di un dio sono troppo lontani, in fondo ad un Paese che non conosciamo, per diventare notizia principale
Come ignorare il “body count” quotidiano della violenza in Nigeria o in Somalia?
Solo nello scorso novembre si sono contate in Nigeria cinquemila vittime in vari attacchi