La tv del dolore e la concorrenza che i giornalisti si fanno sui casi di cronaca piu’ tragici e traumatici per l’opinione pubblica. Dove finisce l’informazione che corrisponde al dovere di chi e’ chiamato a farla e al diritto del cittadino di sapere e dove comincia un’inaccettabile spettacolarizzazione, se non la celebrazione di processi mediatici? La categoria deve essere capace di produrre una riflessione seria sull’argomento, non so se, invece, occorrano altre Carte deontologiche, forse ce ne sono gia’ troppe e rischiano di non essere adeguatamente conosciute e di conseguenza applicate. Mentre Laura Berti scriveva per Articolo 21 la sua condivisibile e articolata analisi, l’argomento era al centro della riunione bimestrale del Consiglio Nazionale dell’ordine dei giornalisti, che ricordo da un paio di anni e’ anche piu’ libero di esprimere giuidizi su comportamenti attuali e concretamente individuati, non esendo piu’ chiamato a pronunciarsi in qualita’ di giudice deontologico. Compito che ora e’ assolto dai consigli di disciplina. Da questo punto di vista il terreno e’ fertile anche per recepire opinioni esterne rispetto all’ordine nazionale, meglio se incanalate in dibattiti come quelli che questo sito da anni stimola ed introduce. Ma e’ vero anche il contrario e Articolo 21 puo’ portare avanti questioni che vengono poste nei luoghi istituzionali della categoria. Durante il dibattito di questi giorni, per esempio, e’ emerso come sia da troppo tempo inattivo il comitato per i processi in tv.
Valutiamo insieme se e quanto possa essere utile un’azione perche’ si rimetta in moto.
Il Comitato per l’applicazione del codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive, previsto dall’art. 2 del Codice e dal Regolamento adottato dai sottoscrittori del Codice il 2 luglio 2009, si è costituito con la prima riunione il 17 dicembre 2009, immediatamente convocata a seguito del completamento delle nomine da parte dei sottoscrittori del Codice e dell’AGCOM.
Il Comitato è composto da tanti membri effettivi ed altrettanti supplenti quanti sono i Sottoscrittori e da tre membri nominati dal Presidente dell’AGCOM.
I componenti del Comitato di nomina dei Sottoscrittori (le tre emittenti televisive Rai, RTI e Telecom Italia Media e le due Associazioni Aeranti Corallo e FRT, firmatarie del Codice, nonché Ordine Nazionale dei Giornalisti e Federazione Nazionale della Stampa) devono essere scelti tra persone di riconosciuta competenza scientifico-professionale e indipendenza di giudizio, che non siano direttamente impegnate nella progettazione e/o realizzazione di programmi del tipo di quelli oggetto del Codice di autoregolamentazione. Presidente è eletto dal Comitato tra i membri di nomina dell’AGCOM.
Consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti