“L’allarme lanciato dall’Associazione stampa sarda sulla deriva disastrosa della gran parte delle emittenti locali dell’Isola è l’ultimo, in ordine di tempo, di una situazione diffusa nel territorio nazionale di dissesti, di crisi e anche di irregolarità che si manifestano in alcune aree. Se in molti casi la causa principale delle difficoltà trova ragioni in una crisi di settore che paga gli squilibri e la caduta delle risorse disponibili del mercato pubblicitario nonché i ritardi e le incertezze dei contributi pubblici, in alcune vicende si avverte inefficienza, scarsa cura e anche arroganza imprenditoriale. I casi di “5Stelle Tv” di Olbia, con i dipendenti senza stipendio da alcuni mesi e ora con l’interruzione delle trasmissioni, di “Sardegna1”, sempre nell’isola, che ha operato licenziamenti di massa e drasticamente ridotto l’offerta informativa, sono simili a quelli di “Ies Tv” di Roma, che un mese e mezzo fa ha cacciato di punto in bianco i giornalisti.
La Fnsi è permanentemente solidale con i colleghi e con le Associazioni di stampa che li sostengono nelle loro rivendicazioni più dirette. Nello stesso tempo rilancia l’invito al Sottosegretario alle Comunicazioni e al Governo a mettere in campo una verifica rigorosissima e immediata sul rispetto degli obblighi di concessione e sull’effettiva attività territoriale propria prodotta da queste emittenti, come da tutte quelle che hanno fatto ricorso al sostegno pubblico e, in più circostanze, in particolare agli ammortizzatori sociali. Nessun contributo deve essere dato – e se concesso revocato – a chi non faccia veramente l’editore con organizzazione e produzione propria di informazione nel rispetto di tutti gli obblighi sociali di legge.
E’ urgente mettere ordine al quadro normativo e fare chiarezza sulla legislazione concorrente, statale e delle Regioni, in materia di interventi pubblici, perché siano impediti comportamenti sleali o irregolari al solo scopo di drenare denaro pubblico, senza garanzie reali per il pluralismo e il lavoro. Fare chiarezza e pulizia è fondamentale e urgente per salvaguardare un sistema importante per il pluralismo, come è e deve essere emittenza locale.”