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Stati Uniti, dopo il rapporto del Senato sulle torture della Cia deve muoversi la giustizia

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L’estratto del rapporto del Senato Usa riguardante i metodi di tortura usati nell’ambito del programma segreto di detenzioni e interrogatori da parte della Cia, pur costituendo meno del 10 per cento della documentazione complessiva, contiene informazioni terribili sulle violazioni dei diritti umani perpetrate dagli Usa nella “guerra al terrore” decretata dal presidente George W. Bush dopo i crimini contro l’umanità commessi l’11 settembre 2001.

Il rapporto della Commissione ristretta del Senato sull’Intelligence (Ssci), descrive i metodi usati (tra cui il “waterboarding”, le finte esecuzioni, le minacce sessuali e altre forme di tortura o altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti) contro detenuti sottoposti a sparizione forzata nell’ambito del programma di rendition e detenzione segreta condotto dalla Cia dopo il 2001. Molte di queste informazioni erano di dominio pubblico, grazie alle denunce delle organizzazioni per i diritti umani, al giornalismo investigativo e all’azione di parlamentari coraggiosi, soprattutto europei, dato che molte sono state le complicità di cui gli Usa hanno beneficiato (il rapporto del Senato cita Italia, Lituania, Polonia, Regno Unito, Romania e Svezia). Ciò nonostante, nessuno ancora è stato chiamato a rispondere, negli Usa, di questi gravi crimini di diritto internazionale. L’accesso alla giustizia per le persone sopravvissute alla tortura è stato sistematicamente bloccato dalle autorità statunitensi adducendo il segreto di stato.

Il rapporto del Senato Usa dev’essere il punto di partenza, e non di arrivo. Non basta scusarsi e ammettere di aver “deviato dai valori americani”. Amnesty International chiede che venga pubblicato l’intero rapporto, con il minor numero di revisioni possibile, e che nessuna di queste oscuri le prove di violazioni dei diritti umani. Gli Usa ora devono facilitare l’accesso alla giustizia per coloro che hanno subito violazioni dei diritti umani e devono rendere disponibile tutta la verità sulle violazioni di diritti umani commesse dopo l’11 settembre.


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