2014 carissimo (dato quanto ci sei costato) fra qualche ora te ne vai. Milioni d’italiani vorrebbero poterlo fare, ma non possiedono più risorse o bei sogni, sicché sono (o si sentono che fa uguale) come sequestrati in casa propria guardati a vista dai patrioti della spocchia grassa e grossa che chiamano ottimismo. Quando essi parlano di fiducia nel futuro e, pur nelle difficoltà, d’ottimismo della ragione (cit.) chi fa satira crea le migliori performance, chi non ne è capace ma la capisce si rilassa un po’, chi non ne è capace e non la capisce è messo malissimo perché soffre, si deprime e può arrivare a gesti sconsiderati inconsulti e inquietanti. Tra questi ci stanno quelli che “gli italiani sono brutti sporchi cattivi” pericoloso almeno quanto il patriottico “siamo bravi belli e buoni, gli altri sono solo mele marce”. Non è vera la prima, men che meno la seconda: è pero vera la faccenda delle mele marce nel senso però che non stanno in un cesto come sostengono i patrioti dell’ottimismo, bensì nei nostri capienti meleti sparsi dall’Alpi all’Etna e stante i fatti gli ottimisti hanno dimostrato di poterci convivere dato che agli inizi della nostra (prima) Repubblica in effetti si poteva parlare di qualche cesto. Ne sono passate tre (c’è chi dice quattro) e siamo ai meleti…
Semmai mi venisse voglia di spremere -più che esprimere visto che siamo alla frutta- desideri all’anno “nuovo”, prima di tutto vorrei che non puzzasse già di vecchio e immediatamente dopo che facesse sparire la spocchia dal DNA di quei patrioti ché tanto Blob e Crozza (per citare i migliori) possiedono migliaia d’altre risorse per (farci) sopravvivere.
Auguri dunque perché ci venga restituita Repubblica senza quegli orrendi numeri ordinali…