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Rapporto Rsf: 44 i giornalisti attualmente sequestrati nel mondo

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Sono 44 i giornalisti attualmente sequestrati nel mondo. Lo riferisce Reporter senza frontiere nel bilancio annuale sottolineando la crescita della piaga dei rapimenti: 119 quest’anno rispetto agli 87 dell’anno scorso. Sequestri talvolta finiti tragicamente come nel caso di Foley e Sotloff, decapitati dagli jhadisti. Il maggior  numero di rapimenti è avvenuto in Ucraina (33) seguita da Libia (29), Siria (27) e Iraq (20).

Secondo il sito francese sarebbero però diminuiti gli omicidi (ne cita solo 66), ma il PEC (Press Emblem Campaign), altra piattaforma svizzera sempre aggiornatissima, fa una lista dettagliata molto più pesante arrivando a 128. In testa c’è Gaza (16) seguita da Siria (15), Pakistan (12), Iraq (10), Ucraina (9), Messico (8), Afghanistan (86). Le ultime quattro vittime proprio in Siria, l’8 dicembre. Un’autentica strage se analizziamo anche gli anni precedenti. Mille morti in meno di dieci anni e, rapportandoci agli ultimi cinque, spicca sicuramente l’alto sacrificio dei cronisti messicani (59) che coraggiosamente si battono contro i narcos. E anche i venti  uccisi in Russia dalla “mafija” e non solo, ma da un potere che non accetta dissenso.

E in questo senso vanno citati anche altri Paesi, come la Turchia, dove sfidando l’Europa il premier Erdogan ha dato una svolta autoritaria portando ad almeno 30 i giornalisti attualmente in prigione. Il triste primato resta comunque di regimi come Cina, Iran ed Eritrea, saldamente in testa nella classifica dei reporter messi in galera che sono in tutto 177, ma salgono a 356 se si aggiungono anche i bloggers.


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