Dopo aver accertato – con eclatanti casi quotidiani – che la corruzione è un reato strutturale del Paese, non si può cancellare tutto il marcio con una mano di vernice olimpica. Ci sono nove mesi per avanzare la candidatura a settembre 2015. Basterebbero per ripristinare un sistema di strumenti anti-corruzione vigenti in tutti i paesi che la combattono sul serio.
Come il ripristino del reato di falso in bilancio, l’esclusione da ogni carica politica di inquisiti e condannati e dai pubblici appalti di ditte e manager coinvolti in corruzione; la sospensione della prescrizione e il potenziamento delle intercettazioni con vincoli di riservatezza per persone estranee; la possibilità di denuncia con garanzia di riservatezza (non anonimato) per il denunciante (whistleblowing).