Ventidue dei ventitré giornalisti arrestati la scorsa settimana sono stati rilasciati ma in carcere ce ne sono altri quaranta e altri ancora sono in attesa di processo. Il governo turco ha adottato leggi restrittive, permette un diritto di cronaca parziale, tenta di “spegnere” internet o di porlo sotto stretto controllo, ha cercato di mettere twitter al bando.
Se la Turchia vuole entrare in Europa lo faccia da Paese libero e democratico.
Su Change.org abbiamo avviato una raccolta di firme – sono già oltre seimila quelle raccolte in poche ore – e che verranno inviate al Presidente Erdogan, al governo italiano e alla Commissione Europea per chiedere il rispetto della libertà di stampa in Turchia e ricordare che mentre si costruiscono relazioni economiche e diplomatiche non si possono chiudere gli occhi sul mancato rispetto dei diritti fondamentali. No ai bavagli, sempre, comunque, dovunque. Oggi, 23 dicembre alle 19.00 tutti a Via Palestro, davanti l’Ambasciata Turca con le fiaccole della libertà
Articolo21, Fnsi, Ordine dei Giornalisti, Usigrai, Stampa Romana, Tavola della Pace, Libera Informazione, Comitato 3 ottobre, Amnesty International Italia