La Russia ha cambiato la propria dottrina militare

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C’è una pessima notizia, almeno per alcuni: la Russia ha cambiato la propria dottrina militare.

Vladimir Putin l’ha approvata il giorno di Santo Stefano, con il mondo in vacanza. Per Mosca da ora in poi, la minaccia principale torna ad essere la Nato. Il testo scrive delle preoccupazioni russe per “il rafforzamento delle capacità offensive della Nato direttamente alle frontiere e delle misure prese per dispiegare un sistema globale di difesa anti-missile nell’Europa Centrale.

Sembra di essere tornati indietro di 23 anni, a prima di Gorbaciov ultimo segretario del Partito comunista sovietico, prima della caduta del Muro fra Est e Ovest. Putin ribadisce un’idea chiara e antica per i nazionalisti: la Russia non fa parte dell’Europa e di tutto ciò che il Vecchio Continente vuole rappresentare. Mosca non può essere amica degli Usa. Semmai, può e deve essere antagonista, rivale, nemica. Scrivendo poche righe, Putin legittima la politica estera aggressiva, la corsa al riarmo, la scarsa democrazia attuale e futura in Russia, la fine della pantomima sulla modernizzazione del sistema. Torna indietro e fa tornare indietro tutta la politica mondiale, con l’aggravante di un Pianeta molto più instabile di 25 anni fa – quando si contrapponevano ovest ed est – perché gli attori, pericolosi, sono aumentati sulla scena.

C’è però una buona notizia, almeno per alcuni: la Russia ha cambiato la propria dottrina militare.
La Nato torna ad essere il nemico, per Mosca e questo fa tirare un sospiro di sollievo alle cancellerie europee, all’industria delle armi e ai comandi militari. Da 25 anni la Nato cercava disperatamente di giustificare la propria esistenza. Era nata negli anni ’40 del secolo scorso per contrastare “l’orso russo”. Con Mosca alleata, come sopravvivere? Ora, potrà ricominciare la corsa al riarmo, gli eserciti europei e statunitensi potranno giustificare un nuovo acquisto di armi, sistemi di puntamento, tecnologie. I vertici militari potranno rielaborare strategie adeguate e i politici giustificare embarghi e ritorsioni economiche. E’ come aver dato nuova giovinezza a chi credevamo ormai vecchio e decrepito, superato dai tempi. Invece, ad essere superati eravamo solo noi.


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