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Giulietto Chiesa arrestato in Estonia. Perché?

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Giulietto Chiesa è stato arrestato dalle autorità estoni al suo arrivo a Tallin. Il giornalista ed ex deputato europeo era nella capitale estone per partecipare a una conferenza. Secondo la moglie, la giornalista Fiammetta Cucurnia, che ha dato notizia all’ agenzia di stampa Agi, si tratta di un fermo di 48 ore che anticipa l’espulsione dal Paese baltico. Chiesa è stato prelevato dalla polizia in albergo dove gli è stato comunicato che sarà espulso dal paese entro 48 ore.
Chiesa, ha spiegato la moglie, è partito questa mattina da Roma per Tallin dove è stato invitato a partecipare ad una conferenza dal titolo “La Russia è nemica dell’Europa?”. Terminata la conferenza, il programma di Chiesa prevedeva il rientro in albergo e quindi lo spostamento alla stazione ferroviaria per prendere un treno diretto a Mosca. Una volta rientrato in albergo, l’ex europarlamentare è stato però raggiunto dalla polizia estone che gli ha comunicato che era in “stato di arresto” e sarebbe stato “espulso entro 48 ore”. Alla domanda fatta ai poliziotti se avessero un mandato, a Chiesa – ha raccontato ancora la moglie – è stato risposto: “no, potrà sapere qualcosa una volta arrivati al Commissariato”. Strada facendo l’ex europarlamentare è venuto a sapere dagli agenti che lo accompagnavano al Commissariato che nei suoi confronti esiste un mandato di espulsione al ministero degli Esteri estone. Al momento Giulietto Chiesa si trova al Commissariato di polizia di Tallin.

Da tempo Giulietto Chiesa sta contestando alcune ricostruzioni rispetto alla crisi che oppone la Russia all’Ucraina rispetto alla crisi in Crimea e  sulle responsabilità per l’abbattimento del Boeing della Malysia Airlines nell’est dell’Ucraina, la zona di conflitto.

Più volte sono state assegnate responsabilità dell’abbattimento ai filo russi. Chiesa aveva spiegato come le chiavi del mistero della vicenda che lui definisce «Ustica ucraina» sino saldamente nelle mani del governo di Kiev, che potrà decidere se tenerle per sé. I risultati delle indagini sui resti del Boeing della Malaysia Airlines abbattuto il 17 luglio sul quadrante sudorientale dello spazio aereo ucraino sono segreti e potranno rimanere tali a discrezione di alcuni paesi interessati, tra cui la stessa Ucraina.
“La clamorosa rivelazione è rimasta sotto traccia per diverse settimane – aveva dichiarato al Premio Ilaria Alpi in un dibattito Giulietto Chiesa –  nonostante ne avessero già parlato diverse insospettabili fonti ucraine, tra cui l’Agenzia Interfax-Ucraina e l’agenzia filogovernativa UNIAN. I grandi media occidentali non l’hanno ripresa”.

Alla base del fermo e dell’espulsione di Giulietto Chiesa, probabilmente, anche gli ottimi rapporti diplomatici tra Estonia ed Ucraina e le difficoltà di rapporti dello Stato con la Russia. Al di là delle idee e degli interventi e articoli di Giulietto Chiesa riteniamo che il suo fermo in Estonia sia un atto illiberale nei confronti di un giornalista.

 


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