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DIOPPPS. Diamoci una mossa

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Chi non si rende conto della drammaticità del momento per il mondo del lavoro, vuol dire che non ha strumenti per analizzare una realtà che sta diventando sempre più pesante. Il Job act è il principale strumento per togliere tutti i diritti a chi lavora in pochi anni, la distruzione dei sindacati che ancora, pur tra mille difficoltà, svolgono ancora il loro lavoro cercando di salvaguardare i diritti di chi lavora. I lavoratori in questo momento più a rischio se visti in prospettiva, sono quelli assunti a tempo indeterminato che hanno dai 30 ai 50 anni. Per quali ragioni? Sarà conveniente “cacciare” dai luoghi di lavoro tutti quelli che hanno ancora i diritti, come l’articolo 18 per poi assumere quelli che non li hanno e che non hanno l’anzianità di servizio che è molto più costosa per le aziende. Certo, non riguarderà tutti, una piccola parte sono indispensabili alle aziende per il loro lavoro altamente qualificato, degli  altri   si potrà fare a meno. Meno diritti, tenere tutti sotto un ricatto costante tutti  e liberarsi di sindacati che tutelano veramente chi lavora. Non a caso tutti i sindacati hanno indetto scioperi e indetto proteste. Saranno i principali beneficiari di questa controriforma del lavoro. Un sindacato aziendalista fa comodo e dà coperture anche alle peggiori nefandezze. Gli esempi sono tanti in questi anni e sono sotto gli occhi di tutti. A me meraviglia molto l’atteggiamento di sindacati come la CGIL e adesso anche della UIL e di tutti quelli di base che in fondo a parte qualche sciopero, non si rendono conto che  lo scopo principale è quello di sradicarli dai luoghi di lavoro favare di quelli che appunto sono aziendalisti o ancor peggio ”gialli”. I più giovani si abitueranno a questo modo di lavorare, ma per chi sa che la dignità non si può fermare davanti ai cancelli dei luoghi di lavoro sarà molto difficile. Non trovi un giovane o una partita iva individuale che non si lamentino del precariato, ma poi concretamente non fanno niente e questo perchè non hanno mai trovato nella politica un appoggio e il sindacato non può rappresentarli. Nessuno che può essere licenziato s’iscrive ad un sindaca scomodo. Del resto basta vedere quanti sono a rappresentare in Parlamento  direttamente chi lavoro per rendersene conto. Decine di milioni di voti senza rappresentanza parlamentare e quei pochi, a parte qualche eccezione poco importa dei diritti di chi lavora, perché sono stati messi lì da partiti che poi hanno ultimante fatto leggi per togliere i diritti a chi lavora. Basta guardare le leggi Treu, Biagi e Fornero e adesso la “Poletti” col job act per rendersene conto. Per chi poi è un dipendente statale o di un ente pubblico e crede che questo non lo riguardi, basta che guardino cosa sta succedendo con i lavoratori delle province che si troveranno senza lavoro e nessuna certezza di ricollocazione.  E’ un disegno complessivo che si sta delineando e tutto a favore dei professionisti della politica, degli industriali e delle lobby che dominano il parlamento e le amministrazioni. Ed è per questo che occorre “darsi una mossa” e non mettersi ad aspettare quello che  succederà, sarà troppo tardi. Io personalmente come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro non ho nessuna ambizione politica, alla mia età poi…. Vorrei tanto poter avere lo spirito per tornare in pieno alle mie grandi passioni che sono la pittura e la scultura sociali.  Ma anche l’andamento delle morti sul lavoro che vedono un incremento rispetto all’anno scorso di oltre il 10% a fine anno e questo a causa dell’aumento del precariato e del lavoro nero mi fanno desistere dall’abbandonare il mio impegno sociale. Ed è per questo che con DIOPPPS http://iodifendochilavora.blogspot.it/   stiamo cercando di portare  chi lavora, i disoccupati, i pensionati, le partite iva individuali e gli studenti  ad una maggiore consapevolezza delle loro condizioni e di lavorare per portare in Parlamento e nelle Istituzioni chi viene direttamente da questa categorie.


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