Enzo Costa non c’è più. Lo scrittore e giornalista genovese nonché collaboratore di Articolo21 è mancato lunedì 15 dicembre per una crisi cardiaca. Si definiva un umorista umorale, e da sempre esprimeva una sua personalissima visione del mondo:
“Volevamo che i militari che ci perseguitano provassero il nostro stesso dolore”. Con questa frase, un portavoce dei talebani pakistani ha rivendicato la strage di bambini avvenuta ieri in una scuola di Peshawar.
Nel 2014 i giornalisti uccisi sono stati 66: due in meno che lo scorso anno quanto i morti furono 68
Il maggior numero di rapimenti è avvenuto in Ucraina (33) seguita da Libia (29), Siria (27) e Iraq (20).
Ogni storia, alla fin fine è una storia di soprav-vivenza. Anche Riccardo III vuole riscattare il suo ego, sopravvivere mediante ambizione smodata al disamore per se stesso e le proprie fattezze. (L. Amidei)
Il titolo è del Tg1 e qualifica apoditticamente il dramma dei 132 bambini e ragazzi trucidati dai terroristi talebani in una scuola di Peshawar
L’attentato di oggi reclama una risposta forte non solo delle istituzioni pakistane
C’è ancora un business di cui non si parla, un business di milioni di euro. Il business dell’antimafia
“Arrestate 32 persone tra giornalisti, editori e dirigenti dei media. Un fatto sconvolgente, un attacco sfrontato alla libertà di stampa”
Riaccendere i riflettori su argomenti lontani o dimenticati quali sono oggi le guerre cancellate, i bambini sfruttati, le spese militari, il femminicidio…
Il 4 dicembre, nel centro della capitale cecena Grozny, un gruppo di terroristi ha preso d’assalto il Centro per la stampa. Nel conflitto a fuoco sono morti 11 componenti del gruppo, 14 poliziotti e un civile. Quella che segue è la cronaca dei successivi 10 giorni
