L’Assostampa Fvg è al fianco della redazione del “Piccolo” di Trieste, costretta sabato a uno sciopero che ieri ha fatto mancare il giornale dalle edicole. Alla base, come spiega il Cdr del comunicato che riportiamo qui sotto, la scelta dell’azienda e della direzione di non fare scelte, di non dare risposte a una redazione che chiede una strategia di rilancio per un giornale in crisi e da anni riceve solo tagli all’organico, maggiori carichi di lavoro e rinvii delle decisioni. Al “Piccolo” (trentotto redattori, più direttore e vice, distribuiti fra Trieste, Gorizia e Monfalcone), le ultime due assunzioni sono state fatte dal giudice del lavoro. Idem quasi sicuramente per le prossime (eventuali) assunzioni: anche questo un segnale di mancanza di strategia, di assenza di una volontà e di una politica di crescita e di sviluppo. E nelle prossime settimane altri quattro redattori andranno in pensione, mentre nessuno parla di sostituirli. A tutto ciò si aggiungono banali ma pesantissimi problemi di insalubrità degli ambienti di lavoro, che i vertici dell’azienda continuano a ignorare e a non risolvere.
Ma vediamo il comunicato diffuso dal Cdr del giornale.
I giornalisti del Piccolo proclamano per oggi (sabato 8 novembre) una giornata di sciopero che impedirà l’uscita del giornale di domani, in quanto l’azienda non ha dato alcuna risposta alla richiesta di un incontro urgente con il comitato di redazione relativamente al disagio ambientale in cui i redattori si trovano quotidianamente a operare. L’unico incontro avuto è stato con il direttore responsabile, che peraltro non ha dato le risposte richieste, ma ha prodotto solamente l’ennesimo rinvio: prassi che è diventata una triste consuetudine. A fronte di quattro imminenti pensionamenti la direzione non ha ancora risposto su un eventuale turn over e neanche, tantomeno, su una nuova organizzazione del lavoro. In questi ultimi mesi, a fronte di assenze per malattie, è stata istituzionalizzata la figura del redattore errante per tappare le falle. Un modo di agire che ha reso quindi di fatto più povero il prodotto che ogni giorno viene proposto ai lettori. I redattori del Piccolo non fanno richieste di aumenti economici e sono consapevoli del difficile momento congiunturale, ma si vedono costretti a ricorrere allo sciopero per l assoluta mancanza di risposte concrete di fronte a problemi urgenti, sia da parte della direzione giornalistica che da parte dell’azienda. Prova ne è il carattere ufficialmente sperimentale (ma di fatto istituzionalizzato) dell’uso del web, che prosegue da mesi senza alcuna verifica operativa che avrebbe dovuto essere effettuata già alla fine di agosto. I giornalisti del Piccolo chiedono solamente di poter lavorare con un organico adeguato, in un ambiente consono a quanto previsto dalle norme di legge e con un organizzazione del lavoro che consenta, nell’ottimizzare le risorse, di proporre ai lettori un prodotto all’altezza della storia e della tradizione di questa testata.
Il Comitato di redazione del Piccolo