Da credente non amo il concetto di santità, né mi rivolgo ai santi – specializzati per categorie di miracoli – per fare lobby spirituale sul Padreterno.
Eppure, chiedo da anni la beatificazione di padre Romero, morto crivellato di colpi per aver preso posizione in favore dei poveri, oppressi dalla dittatura militare salvadoregna nel silenzio della chiesa ufficiale… Romero ha condiviso la condizione dei suoi fratelli, con omelie chiare e scelte simboliche, come il rifiuto di abitare in un palazzo vescovile per alloggiare in una stanzetta dell’ospedale dei malati terminali.
Lasciato solo in vita dal Vaticano, per sospetta simpatia della “teologia della liberazione”, dopo la morte la sua causa di santità è rimasta in archivio per anni, per quella prudenza nemica della giustizia, che tante volte ha tolto credibilità evangelica ai vertici ecclesiastici.
Ora finalmente Papa Francesco vuole la beatificazione di Romero, il martire dei contadini, ucciso dai sicari dei latifondisti, pianto dal prete poeta Davide Maria Turoldo
Sarebbe una gioia immensa per chi ha a cuore i poveri.
Sarebbe un segnale forte di nuovo impegno della Chiesa per il riscatto degli oppressi.
Sarebbe una cosa meravigliosa, etimologia di miracolum.
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