Un manifestante ucciso da un candelotto della polizia, agenti feriti, decine di arresti. Le ultime settimane hanno esacerbato i conflitti in Francia. Ma non è un fenomeno nuovo e non è limitato solo alla Francia. Sempre più spesso la politica non riesce a svolgere il suo ruolo, a rappresentare i diversi punti di vista. E così i conflitti che non riescono a trasformarsi in battaglie politiche degenerano in violenza. C’è in Francia, in Italia, in tutta Europa una crisi di rappresentanza della politica e insieme una crisi di autorità delle istituzioni. La diga di Sivens in Francia, la stazione di Stoccarda in Germania, la Tav in Italia sono tre casi simili fra loro: progetti approvati dalle autorità politiche e rifiutati da pezzi di societa civile che non si sente più rappresentata dai politici. Così le critiche, da politiche e legittime, diventano disobbedienza civile, conflitto sociale, spesso scontri di piazza. E’ un problema profondo che rivela una debolezza pericolosa: quella delle nostre istituzioni rappresentative a livello regionale, nazionale ed europeo. Non esistono certo soluzioni facili né scorciatoie populistiche (alla Le Pen per intenderci).
Ma quel che è certo che né in Francia, né in Germania né in Italia problemi di questa portata possono essere affrontati come un semplice problema di ordine pubblico.