Nei primi 10 mesi del 2014 sono morti sui luoghi di lavoro 554 lavoratori, tutti documentati, e oltre 1100 sei si aggiungono i morti sulle strade e in itinere. L’aumento dei morti sui luoghi di lavoro rispetto al 31 ottobre del 2013 è del 11,2% , il 31 ottobre del 2008 i morti sui luoghi di lavoro erano 551 e questo nonostante si siano persi milioni di posti di lavoro. Vogliamo ancora una volta ribadire con fermezza che secondo i nostri dati in questi sei anni non si registra nessun calo dei decessi se si prendono in considerazione non solo quelli monitorati dal’Inail.
Con dati alla mano possiamo affermare che in questi anni di monitoraggio i morti sul lavoro non sono mai calati nonostante i mass media e la politica spesso affermino il contrario. Sono calati i morti tra gli assicurati Inail, ma sono aumentati in modo esponenziale tra i precari, le partite iva individuali e i lavoratori in nero; praticamente le categorie non protette dall’articolo 18 che questo governo sta cercando di fatto di eliminare.
Ad oggi l’AGRICOLTURA con il 38,3% del totale dei decessi registra un picco drammatico delle morti. In questo comparto il 69% dei decessi avviene per lo schiacciamento provocato dal trattore.
Dall’inizio dell’anno sono 141 gli agricoltori morti schiacciati dal trattore e ben 131 da quando il 28 febbraio scorso abbiamo inviato una mail a Renzi, Martina e Poletti avvertendoli dell’imminente strage che di lì a pochi giorni sarebbe ricominciata col ribaltamento di questi mezzi. Potevamo affermarlo perchè dai nostri dati questo era il trend di tutti gli anni precedenti. Chiedevamo loro di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo e di proporre una legge sulla messa in sicurezza delle cabine. Non abbiamo mai avuto risposta, troppo impegnati a fare selfie, cinguettii e mangiare gelati.
Dati preoccupanti anche dal settore dell’EDILIZIA dove i morti sui luoghi di lavoro sono il 19,3 % sul totale; tra le cause più frequenti annoveriamo le “solite” cadute dall’alto.
Altre percentuali da segnalare sono 10,3% dell’INDUSTRIA il (compresi i comparti artigianali) e 8,1% nell’AUTOTRASPORTO. Poi ci sono tutti i lavoratori morti nei vari servizi alle imprese.
Percentualmente le morti sul lavoro sono distribuite in eguale misura in tutte le fasce d’età, agricoltura a parte dove le vittime hanno un’età mediamente più alta.
Gli STRANIERI morti sui luoghi di lavoro sono il 9,2% sul totale e i romeni sono sempre i più numerosi. Le altre morti sono da ricercarsi principalmente nel terziario.
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MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE (vanno almeno raddoppiati se si aggiungo i morti sulle strade e in itinere)
Valle d’Aosta (1 morto) Aosta 1,Piemonte (43 morti) Torino 18, Alessandria 9, Asti 2, Biella 0, Cuneo 10, Novara 3, Verbano-Cusio-Ossola 1, Vercelli. Liguria (9 morti)Genova 6, Imperia 0, La Spezia 1, Savona 2.Lombardia (62 morti) Milano 7, Bergamo 5, Brescia 11, Como 1, Cremona 7, Lecco 0, Lodi 2, Mantova 11, Monza 3, Brianza 1, Pavia 8, Sondrio 3, Varese 4.Trentino-Alto Adige (18 morti)Trento 6, Bolzano 12,Veneto (52 morti)Venezia 9, Belluno 4, Padova 5, Rovigo 4, Treviso 7, Verona 13, Vicenza 7. Friuli-Venezia Giulia (8 morti) Trieste 1, Gorizia 0, Pordenone 3, Udine 4. Emilia-Romagna (47 morti)Bologna 4. Forlì-Cesena 7, Ferrara 6, Modena 6, Parma 7, Piacenza 5, Ravenna 8, Reggio Emilia 2, Rimini 2.Toscana (24 morti) Firenze 2, Arezzo 7, Grosseto 2, Livorno 1, Lucca 3, Massa Carrara 1, Pisa 6, Pistoia 1, Prato 0, Siena 0.Umbria (13 morti) Perugia 8, Terni 5.Marche (19 morti) Ancona 1, Ascoli Piceno 6(compresi i 4 piloti del Tornado), Fermo 3, Macerata 5, Pesaro-Urbino 4.Lazio (38 morti)Roma 15, Frosinone 3, Latina 4, Rieti 7, Viterbo 9.Abruzzo (24 morti)L’Aquila 8, Chieti 8, Pescara 1, Teramo 7.Molise (8 morti)Campobasso 4, Isernia 4,Campania (36 morti) Napoli 11, Avellino 7, Benevento 5, Caserta 4, Salerno 9,Puglia (34 morti) Bari 13, BAT 2, Brindisi 2, Foggia 3, Lecce 8, Taranto 6.Basilicata (7 morti) Potenza 6, Matera 1. Calabria (16 morti) Catanzaro 3, Cosenza 5, Crotone 1, Reggio Calabria 1, Vibo Valentia 6.Sicilia(46 morti) Palermo 13, Agrigento 5, Caltanissetta 5, Catania 3, Enna 2, Messina 5, Ragusa 3, Siracusa 4, Trapani 6.Sardegna (14 morti) Cagliari 4, Carbonia-Iglesias 2, Medio Campidano 1, Nuoro 3, Ogliastra 1, Olbia-Tempio 0, Oristano 3, Sassari 0.
Nel leggere questa terribile sequenza ricordatevi sempre che se si aggiungono anche i morti sulle strade e in itinere i morti sul lavoro sono almeno il doppio e tante vittime sulle strade muoiono per stanchezza accumulata causa turni stancanti e orari prolungati e per lunghi percorsi per andare e tornare dal lavoro.
Non sono segnalati a carico delle province gli autotrasportatori morti sulle autostrade.
Dalle analisi dei dati raccolti risulta evidente che a morire sono soprattutto lavoratori precari, in nero, partite iva individuali ecc….e che l’abolizione dell’articolo 18 provocherà un aumento delle vittime.
Sono pochissimi i lavoratori che muoiono nell’industria dov’è presente il sindacato. Nei settori dove non è presente è impossibile rifiutarsi di fare un lavoro pericoloso pena il licenziamento.
Salvate il mondo del lavoro dalle barbarie e preservate questo articolo di CIVILTA’.
Report morti sul lavoro
1 gennaio 2014 – 31 ottobre 2014
http://cadutisullavoro.blogspot.com
L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro chiuderà il 31 dicembre 2014, dopo sei anni dall’apertura per “Indifferenza”
Invito a visitare anche il blog “fiori recisi” http://omaggioaimortiusullavoro.blogspot.it/ dove ho scolpito e dedicato un vaso di fiori a ciascuna vittima dei familiari di morti sul lavoro che ho conosciuto attraverso l’Osservatorio e dove si possono leggere testimonianze sui lavoratori deceduti, testimonianze che non possono non commuovere chi le legge
* Carlo Soricelli, curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro