“Si è svolta nella sede della Fnsi l’iniziativa nella ricorrenza della giornata europea indetta dalla Federazione europea dei giornalisti (Efj) Stand up for journalism dedicata quest’anno al tema di come “Coniugare lavoro con diritti e dignità”. All’iniziativa hanno partecipato, oltre i massimi dirigenti della Fnsi, Franco Siddi e Giovanni Rossi, anche il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, il senatore Luciano Uras della commissione Bilancio di Palazzo Madama i segretari confederali della Cgil, Serena Sorrentino, della Cisl, Livia Ricciardi e della Uil, Guglielmo Loy. “Questa giornata – ha detto Siddi – vuole affrontare il tema del lavoro giacché anche il mondo dell’informazione è seriamente colpito dalla crisi al punto che nei soli primi sei mesi di quest’anno sono stati persi ben 634 posti di lavoro senza che nessuno sia stato creato. E questo dopo altri anni di crisi e disoccupazione. Siamo preoccupati di chi dice, e non ci convince, che attraverso licenziamenti si possa creare nuova occupazione. Servono, invece, interventi per incoraggiare le imprese editoriali a puntare sul capitale umano e non su lesioni di diritti”. “ E’ una crisi enorme che colpisce pesantemente l’editoria – ha affermato Rossi – Per questo ho molte perplessità sulle iniziative del Governo ed in particolare sulla questione dell’art.18. C’è una profonda contraddizione tra la necessità di creare nuovo lavoro e la eliminazione di diritti. Nelle sole regioni della Toscana e dell’Emilia Romagna sono state perse in pochi mesi almeno 10 testate giornalistiche di piccole e medie dimensioni”. La situazione della categoria, del settore editoriale nel quadro di una crisi epocale, è stata tracciata da Fabio Azzolini della Giunta della Fnsi che ha ricordato come il Governo invece di “ irridere le forze sindacali e i lavoratori con battute (gettone e iphone) fino ad ora non ha messo che in cantiere manovre assai timide al di là di poche novità: Aspettiamo ancora la convocazione degli Stati Generali dell’Editoria più volte promessi”. Guglielo Loy così come Serena Sorrentino e Livia Ricciardi si sono incentrati sul Jobs Act e sulla legge di Stabilità e, con accenti diversi, hanno espresso le preoccupazioni per la caduta verticale del lavoro nel nostro Paese e per la pericolosa deriva contro diritti sul lavoro e per le minacce alla dignità dei lavoratori. “Attenzione – ha sostenuto la segretaria confederale della Cgil – che lo statuto dei lavoratori viene minato anche sugli articoli 13 e 14, non solo su quello più famoso: il 18”. “Il tema del lavoro è un elemento caldo – ha sostenuto Cesare Damiano – Auspico che Renzi dialoghi con le forze sociali anche perché, sia sulla legge di Stabilità sia sul Jobs act, vi sono delle evidenti contraddizioni in particolare sul tema degli incentivi, sulle nuove assunzioni ed altro ancora. Anche sui fondi pensione, come quello integrativo dei giornalisti, con l’aumento delle aliquote fiscali si rischia di affossarli e di creare le condizioni perché i nostri figli non abbiano la possibilità di avere una pensione degna di questo nome. In questo senso sono convinto che l’unica strada è il dialogo”. E’ intervenuto anche Luciano Uras ricordando che chi “oggi perde il lavoro a 50 anni diventa un invisibile senza una via di uscita” mentre Vincenzo Vita di Articolo21 ha ricordato come “ ormai per l’editoria non esiste più il Fondo e che testate piccole e medie rischiano la chiusura gettando sul lastrico migliaia di lavoratori”. Valentino Russo, membro del cdr del Giornale radio Rai ha portato la testimonianza dei colleghi del Gr2 e Gr3 che oggi sono in sciopero per la decisione dell’azienda di tagliare l’informazione alle due testate. “Abbiamo evidentemente una visione diversa di Servizio pubblico” ha concluso.