In troppi stanno soffiando sul fuoco per ridurre in cenere la Rai

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Le notizie giornalistiche che trapelano sulla riforma della Rai non riportano tempo sereno su viale Mazzini e dintorni. Vittorio Emiliani nel suo intervento pubblicato ieri da “Articolo 21” mette in guardia dai rischi di un’ azienda che rimarrebbe sotto il ferreo controllo del ministero del Tesoro, ovvero del governo di turno in carica che tautologicamente riporta al sistema dei partiti e al vituperato teatrino della politica. Alla faccia dunque della tanto invocata autonomia ed indipendenza dai potenti di turno. Giuseppe Giulietti pone una serie di domande preliminari che colgono tutte nel centro del bersaglio, senza infingimenti e ripetitive chiacchiere da bar. C’è innanzitutto la consapevolezza che o si cambia o si muore. Insomma, “Now is the time” per dirla con il titolo di un famoso pezzo di Charlie Parker. Le questioni poste da Giulietti sono uno spartiacque tra chi vuole riformare sul serio la Rai o soltanto ridimensionarla dietro una pennellata di vernice trasparente.

E’, senza volerlo, anche un documento di lavoro, una buona base di confronto per Usigrai, Fnsi, società civile su cui avviare un dibattito comune in tempi brevi. In troppi stanno soffiando sul fuoco per ridurre in cenere la Rai, una grande azienda che può avere ancora un posto sul mercato e continuare a svolgere i compiti per cui nacque.


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