“Fa piacere ogni tanto qualche soddisfazione: finalmente è stata approvata definitivamente e pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge n 161 del 30 Ottobre 2014 (Gazzetta Ufficiale n 261, Supplemento ordinario n 83), detta legge europea bis 2013, che all’articolo 13, si adegua al secondo punto della procedura d’infrazione n 2010/4227 (proroga documento valutazione dei rischi per nuove imprese o modifiche sostanziali apportate ad imprese esistenti). Va ricordato però, che questa procedura d’infrazione non si è aperta da sola o per bontà divina, ma perchè il sottoscritto nel 5 anni fa (Settembre 2009), ha fatto una denuncia di ben 10 pagine alla Commissione Europea, sulle difformità del Dlgs 106/09 (decreto correttivo al testo unico per la sicurezza sul lavoro), che violava alcuni articoli della direttiva europea quadro 89/391/cee”. Così scrive ad Articolo21 Marco Bazzoni (nella foto), operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze nonché nostro collaboratore sui temi degli infortuni sul lavoro.
“Denuncia fatta, grazie anche all’aiuto per la parte tecnica dell’Ing Marco Spezia, che non smetterò mai di ringraziare. Questo mi piacerebbe che si ricordasse quando si parla di questa procedura d’infrazione. Inoltre. mi piacerebbe si ricordasse che ancora la procedura d’infrazione non è assolutamente stata chiusa, anche perchè, la legge 161/2014 entrerà in vigore il 25 Novembre 2014, inoltre perchè il primo punto della procedura d’infrazione, cioè deresponsabilizzazione del datore di lavoro in caso di delega e sub-delega (salva-manager) e ancora aperto (le autorità italiane non si sono ancora adeguate in merito a questo punto.
C’è voluta tanta fatica, tanta costanza, tante lettere, email inviate alla Commissione Europea per arrivare a questa modifica e non era per nulla scontato che l’Italia si adeguasse, tanto è, che era prossimo un deferimento alla Corte di Giustizia Europea se l’Italia non si fosse adeguata. Inoltre, non è detto che tale deferimento non arrivi lo stesso, visto che sulla deresponsabilizzazione del datore di lavoro, il governo Renzi non si è ancora adeguato”. “Spero – conclude Bazzoni – che almeno qualche mezzo d’informazione o blog ne parli, visto che senza la costante determinazione mia non sarebbe stata possibile una modifica in tal senso”.