Articolo21 com’è suo costume non esprime preferenze elettorali né alle consultazioni elettorali politiche né a quelle sindacali. L’articolo che ci ha inviato Santo della Volpe, socio fondatore di Articolo21, e che volentieri pubblichiamo non è pertanto un’indicazione di voto dell’associazione ma è per noi un contributo di idee sui temi della libertà di informazione.
di Santo Della Volpe
Il nostro sindacato FNSI , e’ da rifondare. Senza dimenticare gli aspetti positivi degli anni scorsi, le battaglie fatte e vinte, quelle portate avanti con coraggio contro chi voleva asservire l’informazione ad una politica dominata dai conflitti di interessi e dalle lobby economiche piu’ potenti, contro i tentativi di metter sotto controllo le fonti delle notizie e le intercettazioni, contro chi ha usato le Querele Temerarie e le minacce ai giornalisti per cercare di coprire i lati oscuri del potere,le mafie,la corruzione.
Non possiamo pero’ dimenticare anche le battaglie concluse con tensioni e divisioni,perdendo pezzi di tutele di di persone,senza riuscire a dare una svolta alla crisi del nostro lavoro e cedendo spesso di fronte al tentativo di forti gruppi di pressione, degli editori e di parte del mondo politico, di far passare le necessarie tutele contrattuali conquistate negli anni per garantire la liberta’ d’informazione come privilegi o balzelli da superare. Dimenticando che solo un contratto vero e che tuteli tutti i giornalisti puo’ essere garanzia di democrazia e di sviluppo sociale,economico e/o culturale di questo nostro Paese.
L’ultimo nostro contratto e’ stato lacerante ed e’ necessario rifondare il nostro sindacato partendo da una riflessione seria sulle cause di queste nostre divisioni, sulle trasformazioni economiche del settore editoriale, sulla volonta’ di forti gruppi economici di forgiare a loro somiglianza (e seguendo solo le loro forme di potere fatte passare per esigenze) i giornalisti ed i diritti inviolabili della liberta’ d’informazione di cui noi siamo i garanti veri e fondamentali. E contemporaneamente diventa fondamentale per noi e per il futuro del giornalismo italiano, aprire i nostri confini ad un mondo giornalistico fatto di persone che si affacciano al nostro “mestiere” con entusiasmo,ma trovando il muro del precariato e dei contratti capestro come unico orizzonte.
Lo sviluppo tecnologico e’ stato poi interpretato ,dagli editori, per diminuire i giornalisti nelle redazioni, i diritti dei redattori ed il controllo sulle notizie, le testate nel loro complesso, con una politica editoriale miope,tipica di un “padronato” che non ha mai espresso editori puri ( almeno negli ultimi decenni) o nuove idee editoriali, possibili invece con l’uso delle nuove forme di comunicazione digitale. Ma anche noi siamo stati spesso in ritardo,sia nella comprensione dei fenomeni che caratterizzano il nostro settore,sia nella formulazione di una strategia di breve e lungo periodo. Anche per questo il recente contratto di lavoro ci ha diviso . Anche per questo credo che la FNSI vada rifondata.
Il prossimo Congresso della FNSI è dunque un passo in avanti per la nostra categoria; segna un’epoca perché fa emergere nuove esigenze e nuove tensioni verso il futuro e riflessioni su ciò che si è fatto finora. Non siamo riusciti a tenere le tutele per tutti ,abbiamo ceduto pezzi di garanzie senza ottenere in cambio che la categoria si rafforzasse con tutele per i meno garantiti. Abbiamo pagato un prezzo ,troppo alto, ci siano ammaccati tornando con i piedi per terra, senza riuscire a “volare”, a creare novità contrattuali, normative inclusive per tutti; abbiamo pagato la crisi, è vero, ma ora non dobbiamo più permettere che il futuro dei colleghi più giovani, professionalmente ma non solo,possa esser compromesso, diverso e differenziato dai colleghi più anziani che , a loro volta, non debbono veder diminuire tutele e garanzie ,senza vedere che queste sono trasferite ai giovani. Possiamo ,ad esempio, perdere anche pezzi della “exfissa”, ma solo se quelle risorse sono usate perche’ i giovani giornalisti possono vedere una pensione , avere un contratto ed uno stipendio dignitoso. Non e’ accettabile perdere istituti e garanzie solo per ripianare i debiti di editori che negli anni scorsi hanno invece abbondantemente incassato e dilapidato, senza fare i necessari investimenti!
Abbiamo bisogno di uscire dalla “cappa” della crisi e dell’emergenza continua, dettare noi “l’agenda” del nostro futuro professionale: rilanciare i nostri temi principali, come la libertà d’informazione,l’occupazione stabile per tutti e giustamente remunerata (anche come garanzia della libertà di essere liberi di informare senza condizionamenti),l’accesso alla professione e la lotta alla precarietà,un contratto da ridefinire e riformulare,forse differenziato al suo interno, ma con garanzie di base uguali per tutti, aggiornato nel mondo della multimedialità , nella “rivoluzione” della comunicazione e nel rapporto con i nostri “utenti”, lettori, telespettatori,viaggiatori sul Web ed ascoltatori.
Un contratto non difensivo, ma di trasformazione , gestito da noi: che sia sempre di più una cornice robusta e consolidata.
Un sindacato come “spazio di idee, libertà e di protezione” per poter garantire il dialogo con questa nostra società, con tutti i suoi segmenti, le sue idee differenti e spesso contrapposte, per unire i frammenti di uno specchio frantumato ,prima descrivendoli nella sua frantumazione ricca di contraddizioni e poi riproponendoli in dialogo tra loro ; comunicare idee, opinioni e “notizie”.
Dobbiamo riscoprire il valore della NOTIZIA, della novità, del contesto dove maturano i fatti, della descrizione del mondo e dei mondi, della Cultura , dei gesti, delle arti e delle persone, di tutto ciò che comunicano; ovunque, qui e altrove. Il valore delle opinioni libere e differenti, della diversità come dell’unicità. Il senso degli approfondimenti,delle inchieste,della scoperta di notizie e della opinione pubblica. Il valore delle “Slow News”, un modo per riproporre il valore del contesto e del giornalismo meditato,propositivo,che va oltre le news gridate e poi facilmente dimenticate.
Uscire dall’emergenza, che sappiamo dettata da altri, ma per rilanciare la voglia di libertà,per parlare liberamente di ciò che succede e delle opinioni, senza omissioni dettate da governi o editori. Ben sapendo che si ha alle spalle una forza, il sindacato, che si fa garante di questa libertà, all’interno di regole professionali ben chiare a tutti.
Anche per questo dobbiamo essere noi giornalisti a ricordare le anomalie di questo paese, come un conflitto di interesse che si vuole dimenticare,proprio nel campo dell’editoria e dell’informazione; dobbiamo essere noi a riaprire il discorso sul futuro dell’informazione televisiva e del ruolo del Servizio Pubblico Radiotelevisivo, di quella specificità della comunicazione per immagini e parole che non può essere piegata ad interessi politici ed economici.
Riforma della legge dell’editoria che salvaguardi la pluralità delle voci libere e la libertà di mercato, riforma del sistema radiotelevisivo con un rapido superamento della Legge Gasparri, ma con un vero sganciamento della Rai dal sistema politico e rottura del duopolio televisivo che ancora continua, una legge antitrust che apra il mercato, ora chiuso, della pubblicità, una seria legge sul conflitto di interesse, sono ancora e più di prima priorità per il sindacato dei giornalisti.
Riaprire il discorso dell'”equo compenso” perche’ sia veramente equo e non sia un inutile mancia,spesso offensiva per chi fa il giornalista,precario,in zone di frontiera del nostro Paese.
Anche queste sono condizione di libertà, cornici necessarie per poter essere liberi di informare ,per fare camminare le idee insieme alle nostre dita sui tasti dei computer .
Per questo mi ritrovo nella lista Informazione@futuro , per questo sono candidato per il Congresso FNSI del prossimo mese di gennaio 2015, nelle elezioni che si svolgono dal 28 al 30 novembre prossimi.
Per questo chiedo il vostro voto e la vostra fiducia, ricordandovi che a Saxa Rubra si vota Venerdi 28 novembre, presso la sede Usigrai, Palazzina F,stanza 35, dalle ore 10 alle 21.
Dal 29 al 30 novembre dalle 10 alle 21, al seggio presso la Parrocchia di San Lorenzo in Lucina,Via in Lucina 16a, Roma.
E’ necessario essere iscritti alla Fnsi ed all’Associazione Stampa Romana. Per l’elezione dei delegati al XXVII Congresso Fnsi si possono esprimere al massimo 32 preferenze di lista, ma solo nell’ambito di una sola lista,pena la nullita’ della scheda,mentre il voto di preferenza costituisce voto di lista.