OUAGADOUGOU – Due settimane perché l’esercito del Burkina Faso restituisca il potere ad un’autorità civile. È l’ultimatum che l’Unione africana ha dato alle forze armate. In caso contrario scatteranno sanzioni.
E il colonnello Isaac Zida, capo delle forze armate nazionali, al termine del summit diplomatico, si è detto disposto a rimettere in vigore la costituzione che aveva sospeso venerdì sera mostrandosi conciliante: “Stiamo ancora discutendo perché non possiamo parlare solo con l’opposizione politica, dobbiamo considerare anche la società civile. Dobbiamo ascoltare leader religiosi, capi tribali e chiunque rappresenti la nazione”. Intanto sono state riaperte le frontiere, chiuse per tre giorni dopo le dimissioni dell’ex presidente Compaoré, che aveva lasciato dopo le pressioni della piazza. A gestire la transizione avrebbe dovuto essere, come da costituzione, il presidente dell’assemblea nazionale che però è stata sciolta dall’esercito. Ora, questa nuova apertura dei militari, fa ben sperare per una risoluzione pacifica delle tensioni