“Questo buonismo di m… ha nauseato i cittadini romani”: così parlò Mario Borghezio, il soggetto istituzionale che da sempre si distingue per le sue scorribande intimidatorie verbali e no prevalentemente rivolte agli immigrati piuttosto scuri di pelle e provenienti dal sud. Qualche lustro fa tali “effusioni” erano principalmente indirizzate ai meridionali italiani tant’é che il suo partito molto si adoperava per scindere l’Italia tra Padania e Terronia: ve lo ricorderete senz’altro l’uomo affettuosamente chiamato il padre del Trota che usava il tricolore per carta igienica, che invitava i suoi a tirar fuori dalla naftalina i fucili e che incitava gli uomini verdi con le corna in testa al celodurismo. Il fatto che quell’uomo ispiri oggi giusto un sorriso patetico e ai più sensibili perfino un filo di tenerezza la dice lunga sul “cosa” si è trasformata oggi la Lega: un andamento neppure troppo lento ad attizzare violenze. Quelle che si stanno consumando nelle periferie dei capoluoghi sono dunque un succulento intingolo in cui affondare il pane. L’uomo non è solo perché gente così, si sa, ha sempre raccolto enormi consensi nei branchi internazionali nazisti e nei locali fascisti. L’uomo, infatti, l’abbiamo visto più volte accompagnarsi a drappi celtici e uncinati e, a proposito di scorribande, ha già promesso che perlustrerà insieme con i suoi, tutti i campi rom della capitale perché lui, dice, ha mica paura! E’ poi recente la dichiarazione di uno speaker di radio Padania: “Oggi inneggio a Hitler, signori, perché siamo tutti fascisti. E perché? Perché ci siamo arrabbiati”.
Sorvolando, attenuando, lasciando correre su manifestazioni (d’odio) di cotanta specie (e disgraziata memoria) a che tipo di buonismo invece apparteniamo e a chi, se del caso, facciamo venire la nausea?